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Situazione Thiago Motta: la Juve lo esonererà se...

Palla a Thiago. È una fiducia a tempo, non indeterminato e neppure incrollabile**. Motta per ora resta alla Juve**, ma deve svoltare subito e ripartire, serve un segnale dal campo, come ha spiegato Giuntoli ai bianconeri entrando nello spogliatoio del Franchi. Nessuno si aspettava un altro crollo dopo il poker incassato domenica scorsa allo Stadium con l’Atalanta, neppure Elkann e la proprietà che si era spesa attraverso l’ad Scanavino per proteggere il tecnico italio-brasiliano. Non è tradizione e costume della Juve esonerare. La sosta di campionato si trasformerà in una possibilità per analizzare la crisi e provare a superarla. Thiago è stato confermato ieri sera da Giuntoli e gli verrà concessa una prova d’appello, ma dovrà vincere alla ripresa (Juve-Genoa sabato 29 marzo) e riprendere a macinare risultati all’inizio di aprile senza ulteriori crolli. La società bianconera non si può permettere di bucare l’obiettivo Champions e c’è un Mondiale per Club a cui partecipare a giugno, gettando un ponte verso il futuro. Per questo motivo non vanno trascurati i contatti già avviati con Roberto Mancini, ex ct dell’Italia, l’unica scelta possibile ora per non parlare di un traghettatore.

Una difesa d'ufficio

Giuntoli ha preso tempo. «È un momento delicato. Bisogna restare uniti. La stagione è stata piena di alti e bassi, ma due partite di fila sotto livello non le avevamo mai fatte. Siamo dispiaciuti, ma anche convinti di poterne uscire tutti insieme». Cercava di trovare uno spiraglio per tutelare il progetto affidato a Thiago. «Non parlerei di obiettivo minimo o massimo, siamo partiti da lontano, dovevamo abbassare gli stipendi, sapevamo ci sarebbero state difficoltà, ma la Champions è ancora alla nostra portata». Non sono mancati spunti critici da parte del direttore tecnico della Juve. «In queste due settimane cercheremo in maniera lucida di capire cosa è successo. Dopo il successo sul Verona, si parlava di corsa al titolo. Ci vuole equilibrio. Noi dobbiamo ritrovarlo in campo. Un intervento lo abbiamo già fatto a fine partita, parlando ai giocatori (è stata chiesta una reazione, ndi) . Cerchiamo tutti insieme, in maniera lucida, di ritrovarci, perché penso sempre che se una squadra subisce poco, e la Juve aveva la miglior difesa del campionato sino a due settimane fa, vuol dire che c’è equilibrio. Prendere quattro gol e tre gol in due partite significa averlo perso, quindi c'è da capire sia mentalmente che tatticamente, con calma e tutti insieme, come si può mettere a posto questa situazione».

Ultima posibilità

Sembra una discesa verticale. Dopo il ko di Eindhoven e l’eliminazione Champions, la Juve aveva vinto a Cagliari. Dopo la figuraccia con l’Empoli in Coppa Italia, era stato piegato il Verona. Negli ultimi 180 minuti i bianconeri sono spariti dal campo, subendo un parziale di 0-7 con Atalanta e Fiorentina. Sentite Giuntoli: «La squadra dopo una partita sbagliata ha sempre reagito, questa è la prima volta che ne sbaglia due consecutive. Dobbiamo toccare tutti i temi. Dal punto di vista tattico e psicologico, ci penserà il mister». Più chiaro di così, non poteva essere. È l’ultima possibilità per Thiago.

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