L'infortunio grave, le difficoltà nel rientro, fino alla ritrovata forma: l'ultimo anno di Ruslan Malinovskyi è stato a dir poco duro, ma con non poca fatica è riuscito a riprendersi il suo Genoa. Tra gol e assist si rivede il calciatore che aveva fatto innamorare la Serie A durante l'esperienza all'Atalanta. Con i nerazzurri ci sono stati duelli degni di nota con la Juventus che lo hanno visto protagonista con diversi gol, anche molto pesanti. Saranno proprio i bianconeri i prossimi avversari dei rossoblù al rientro dalla sosta per le nazionali. Intercettato dai microfoni di Sky Sport il giocatore ha fatto il punto sulla situazione dicendo la sua sul momento negativo della Vecchia Signora.
Verso Juventus-Genoa, parla Malinovskyi
Dopo oltre cinque mesi di stop forzato, il centrocampista ucraino è tornato a guidare il centrocampo del Genoa. Com'è la condizione fisica di Malinovskyi? “Sto bene, sono molto contento perché aspettavo questo momento. Avevo l’obiettivo di tornare a giocare queste partite: i primi due mesi sono stati di grande sofferenza perché non è facile stare sul pezzo. Ma il mio pensiero era sempre di essere positivo e di andare avanti con l’idea di riprendermi, piano piano. Non tutte le settimane sono andate bene, ma sono rimasto sempre concentrato". Il Genoa, peraltro, ha messo in fila diverse ottime prestazioni. Chi sta meglio tra lui e la squadra? “Tutti e due stiamo bene! Ma quando ho ripreso a lavorare ho visto una grande concorrenza ed è importantissimo: tutti vogliono giocare e in questo modo alzano il livello. Per il mister è un lavoro impegnativo: la concorrenza va tenuta accesa ogni giorno. Non è solo un discorso tecnico o tattico, ma anche mentale. Bisogna saper aspettare e poi saper sfruttare al massimo la possibilità che arriva”.
Il giocatore ucraino è entrato da subito nel cuore dei tifosi liguri. A Venezia, quando c'è stato il bruttissimo infortunio, gli è stata tributata una standing ovation al momento dell'uscita in barella, che si contrappone agli applausi contro il Lecce: “A essere sincero, non ricordo molto quanto successo a Venezia: avevo moltissima paura. L’ultima partita, quella contro il Lecce, invece è stata impressionante: ti tocca dentro. Ero molto contento, soprattutto della vittoria, ma quell’applauso dei tifosi è stato meraviglioso. Non so cosa dire, solo grazie per il sostegno”.
Qual è stata la parte più difficile? “La routine che fai ogni giorno: è sempre la stessa cosa. Però abbiamo lavorato bene, controllando la gamba settimana dopo settimana per vedere i progressi. È difficile gestire la parte mentale, pensare di andare avanti e sentire il tuo corpo cosa dice: ho già avuto un’esperienza simile col crociato, se hai dolore devi andare avanti, ma se il dolore aumenta ti devi fermare. Per questo siamo stati bravi nel lavoro quotidiano, per non fare errori con il rischio di un nuovo stop per diversi giorni".
WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE
© RIPRODUZIONE RISERVATA