Dopo il restyling societario dell’ultimo anno e mezzo, con la fuoriuscita dalla Juve di tutti gli uomini vicini all’ex presidente Agnelli, la Signora non ha ancora smesso di rifarsi il look dirigenziale. Le ultime manovre interne vedono l’ascesa progressiva di Giorgio Chiellini, leader difensivo di mille battaglie, figura manageriale che si è formata in casa e che Elkann ha voluto far tornare alla base da metà settembre. Poi si passerà al “trattamento di benessere” chiamato mercato che, in vista del Mondiale per club di metà giugno, dovrà consegnare a Tudor almeno un paio di rinforzi con i soldi della Champions o, in alternativa, dell’aumento di capitale già predisposto ai piani alti di Exor.
Chiellini in Assemblea
Nella sede del Coni, a poche ore dalla finale di Coppa Italia, ieri si è svolta un’assemblea di Lega molto partecipata… soprattutto dal punto di vista bianconero. Erano infatti presenti il presidente Ferrero, l’amministratore delegato Scanavino, il direttore tecnico Giuntoli, il direttore dei ricavi e responsabile dei rapporti istituzionali Calvo (quasi ex) e lo stesso Chiellini, che insieme a Giuntoli è rimasto anche a guardare la partita all’Olimpico. In un incontro “politico” non s’era mai visto tanto assembramento di uomini legati alla Signora ed è il segnale che la brace, sotto la cenere, è tornata ad ardere. Parlare di rimpasto in corso non è formalmente corretto. Chiello, dopotutto, è ormai una presenza abituale nelle riunioni dei club di A. «Perché vi sorprendete? Non me ne sono persa una», ha scherzato lasciando Palazzo H. Alla Continassa ripetono che i ruoli sono chiari e definiti e che non ci saranno stravolgimenti da qui alla fine della stagione. La presenza di Giuntoli in assemblea è stata comunque abbastanza significativa poiché un tantino “anomala” dato il suo ruolo prettamente di campo e di coordinamento tecnico. Al dt verranno assegnate nuove deleghe? Questa ipotesi non va scartata a priori.
Ascesa Chiellini: ecco il nuovo ruolo
Le dimissioni di Calvo, non ancora ufficializzate, spalancheranno in qualsiasi caso un’autostrada all’ex capitano. Che Elkann ha voluto in un primo momento affiancare a Scanavino, l’uomo di fiducia della proprietà; Giorgio, con il passare dei mesi, si è però avvicinato sempre di più anche alle dinamiche politico-sportive seguite dallo stesso Calvo, forse intuendo che il percorso di quest’ultimo andava esaurendosi. Diventerà quindi un ambasciatore della Juve a tutto tondo nei salotti che contano, ma dovrebbe avere anche la possibilità di lavorare a stretto contatto con Giuntoli per un ruolo operativo e di collegamento con la squadra. Nelle intenzioni societarie, Chiello potrebbe dunque essere l’anello di congiunzione tra le varie aree dirigenziali: si presenterebbe come credibile per la lunga militanza da calciatore ed efficace per le competenze manageriali acquisite in questi mesi, oltre a quelle maturate tramite una laurea in economia e commercio e una magistrale in business administration, con tanto di tesi dedicata proprio al “modello di business della Juventus in un benchmark internazionale”. Il suo profilo, tra l’altro, è molto apprezzato in Europa per il suo ruolo svolto nell’Eca e come membro della commissione “competizioni per club” dell’Uefa. «Ha studiato, si è preparato anche all’estero e ha una straordinaria capacità di relazione», ha detto nei mesi scorsi il presidente della Figc, Gravina, che quasi lo immagina come un suo possibile successore. Continuare a scalare la gerarchia dirigenziale della Juventus potrebbe essere il trampolino di lancio per un ruolo in Federcalcio. Quando Calvo saluterà definitivamente il club, la Serie A dovrà giusto eleggere un nuovo consigliere federale che la rappresenti in Via Allegri insieme al presidente Simonelli, a Campoccia e a Marotta. Il capitano della Nazionale campione d’Europa a Wembley potrebbe ottenere anche questo incarico.
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