Le parole di Giorgio Furlani nel dopopartita di ieri hanno il sapore della resa dei conti. “Molti errori commessi, non siamo all’altezza degli obiettivi prefissati”, ha ammesso l’amministratore delegato del Milan. Un’ammissione che di fatto chiude il ciclo attuale, nonostante la Supercoppa Italiana conquistata nei mesi scorsi, e apre a una profonda riflessione in vista della stagione 2025/2026. Il primo passo? Ripartire dalla dirigenza.
Tare a Roma, ma il Milan resta sullo sfondo
Il nome più caldo per il ruolo di direttore sportivo è quello di Igli Tare, ex dirigente della Lazio. Tare era ieri sera presente all’Olimpico per assistere alla finale di Coppa Italia tra Juventus e Bologna. Avvistato in tribuna a parlare con Giacomo Murelli, uomo fidato di Stefano Pioli, ha provato a spegnere i rumors dichiarando: “Sono qui soltanto per assistere alla partita”. Ma le coincidenze sembrano troppe per essere ignorate.
In un’intervista rilasciata a La Stampa solo pochi giorni fa, lo stesso Tare aveva ammesso che lavorare per il Milan sarebbe “un onore”. Parole che alimentano il sospetto che, dietro le quinte, qualcosa si stia muovendo. Il profilo dell’albanese naturalizzato italiano, con una lunga esperienza in Serie A, sarebbe perfettamente in linea con l’esigenza di riportare solidità e visione nella stanza dei bottoni rossonera. Igli Tare su Wikipedia.
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Il confronto con il Bologna mette a nudo le lacune rossonere
Durante la finale di Coppa Italia, il contrasto tra le due squadre è stato evidente, ma non solo sul piano tecnico. Come ha sottolineato Paolo Condò sulle colonne del Corriere della Sera, il vero divario è dirigenziale. Mentre il Bologna festeggiava un successo frutto di programmazione e visione, il Milan si presentava all’appuntamento clou della stagione con una governance poco chiara.
In tribuna c’erano i rappresentanti del fondo Elliott — destinato, pare, a uscire di scena dopo il rimborso del vendor loan — ma assente era Gerry Cardinale, proprietario del club. Una fotografia plastica dell’attuale momento rossonero: tante domande e poche risposte.
Con due giornate di campionato ancora da giocare, il Milan deve quanto meno provare a centrare l’obiettivo minimo rimasto: raggiungere la qualificazione ad una competizione europea. Le prossime sfide vedranno i rossoneri affrontare la Roma, ancora all’Olimpico, e infine il già retrocesso Monza a San Siro (Milan tickets).
Allenatore e DS: la doppia svolta che attende il Milan
L’addio di Sergio Conceicao sembra ormai scritto. La sconfitta in Coppa Italia toglie di fatto ogni margine per una sua eventuale conferma, anche se l’ultima parola spetterà alla nuova struttura dirigenziale. La questione del direttore sportivo diventa dunque centrale. Come ha chiosato Condò: “Se mai verrà risolta, ci dirà molto sui piani futuri del club”.
Con l’Europa che chiama e una tifoseria sempre più delusa, il Milan non può permettersi ulteriori passi falsi. La prossima estate sarà il crocevia di un progetto che va rifondato dalle fondamenta. Igli Tare potrebbe essere il primo tassello.