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Huijsen al Real Madrid, 60 milioni di rimpianti e venduto a soli 15. I perché di Giuntoli e della Juventus

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Huijsen al Real Madrid, 60 milioni di rimpianti e venduto a soli 15. I perché di Giuntoli e della Juventus

items-center text-gray2 flex text-sm gap-1.5"> Cristiano Corbo

10 minuti fa

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Sessanta milioni. Tondi tondi. Della clausola rescissoria già inserita da Pinto, che l'aveva voluto dopo il percorso - breve, ma intenso - alla Roma. Dean Huijsen ha sempre saputo di essere un predestinato. Qui però si va tranquillamente oltre. E' stato scelto dal Real Madrid come rappresentante del nuovo corso, e i blancos, che in difesa hanno avuto più di qualche problema a causa di più di qualche infortunio, adesso non vogliono farsi scappare il talento che avanza. Per di più locale, perché Dean ha scelto di vestire la maglia della Roja, del Paese dov'è cresciuto calcisticamente. Non un aspetto secondario, ma molto identitario.

RIMPIANTO - Va da sé: per la Juve è uno dei rimpianti più grossi della propria storia, anche se alla Continassa non è che la pensino esattamente così. Anzi: tutti erano convinti che il centrale avrebbe avuto una grandissima carriera, non c'era davvero alcun dubbio sul fatto che potesse fare salti in avanti così netti e così evidenti, in termini di qualità, di esperienza, di maturazione e di valutazione. E allora, perché è stato venduto al Bournemouth per 15,2 milioni pagabili in cinque esercizi, oltre a premi variabili fino a un massimo di 3 milioni? Non si spiega, almeno non senza tornare nei dettagli di un'estate fa.

LO STRAPPO - C'è sempre un episodio al quale si fa riferimento quando si parla della breve esperienza di Huijsen alla Juventus. Ed è da far risalire a gennaio 2024, quando Dean aveva espresso la volontà e il desiderio di giocare. Totalmente legittimi e infatti accettati con serenità dal club e da Max Allegri, per il quale Huijsen era già pronto per far parte della prima squadra con la massima fiducia. I bianconeri avevano trovato un accordo con il Frosinone, club che aveva già accolto e "cresciuto" Soulé. Era tutto fatto. Poi la telefonata di Mourinho, la possibilità di mettersi alla prova alla Roma, un banco ritenuto forse eccessivo da Giuntoli e i suoi, per i quali la parola data ai gialloblù veniva prima di qualsiasi altra opzione sul tavolo del ragazzo. Lì si è consumato uno strappo chiaro, evidente, chissà però quanto impossibile da ricomporre. Lì però la Juventus ha avuto la sensazione netta della fame di step del giocatore e soprattutto del suo entourage: non si poteva "controllare" e per questo si è cercata l'opzione migliore. Per tutti.

AMBIZIONI - Ovviamente, la scelta del difensore è stata lungimirante: lo dicono i fatti, controprove fondamentali di quanto quella voglia di arrivare sia stato il percorso più giusto . Huijsen, ormai nazionale spagnolo e prossimo a firmare con il Real Madrid, non può chiedere di più alla sua carriera per la prima volta. O meglio: adesso gli obiettivi si spostano principalmente sul campo, su quelli di squadra, che al Real vengono prima di ogni altra cosa. Con Xabi Alonso, chissà cosa potrà diventare. Di sicuro, un piccolo magone si è preso posto tra i ricordi dei tifosi juventini. Era un predestinato, perché tutta quella fretta e così poca diplomazia?

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