È arrivato all’Udinese in estate, a poche settimane dal titolo polacco vinto da protagonista tra le fila del Lech Poznan. L’Italia ha sempre avuto un posto speciale nel suo cuore: suo nonno è nato e cresciuto a un centinaio di chilometri da Udine, a Mestre. Con oltre 37 presenze tra Coppa Italia e campionato, Jesper Karlstrom è diventato ormai a tutti gli effetti uno dei pochi insostituibili di mister Runjaic. Domenica all’Allianz, ancora una volta, sarà lui a guidare il centrocampo dei friulani contro la Juventus. Si aspettava di avere tutto questo spazio al suo primo anno in Italia? «A dire la verità no. Ma ero sicuro che lavorando con impegno e sacrificio, prima o poi, avrei avuto l’opportunità di mostrare il mio valore. Tutto sommato è stata una buona annata, sono contento delle mie prestazioni ma soprattutto di quelle dei miei compagni. Siamo cresciuti molto come gruppo, e anche se nell’ultimo periodo i risultati non sono stati eccellenti, in campo vedo una squadra più fi duciosa e so- lida rispetto a inizio stagione».
Che cosa le ha detto il mister per convincerla a venire in Italia?
«Nulla di particolare in realtà: appena ho saputo che c’era un interesse da parte dell’Udinese ho detto subito di sì. Ho sempre sognato di giocare in Italia. In Polonia poi io e Runjiac ci sia- mo affrontati diverse volte, quindi conosceva le mie caratteristiche. Una scelta facile, insomma».
Chi l’ha aiutata maggiormente ad ambientarsi ad Udine?
«Mi hanno accolto tutti alla grande, ma i primi a farmi sentire a casa sono stati capitan Thauvin e Kristensen».
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