“Quella del Triplete ha fatto la storia, ma sono affezionato anche ai meravigliosi ragazzi del ’98 che non vinsero lo scudetto soltanto per una ladrata della Juve”. **Massimo Moratti** ha ricordato nei giorni scorsi le “sue” **Inter**. Quella di Mourinho che si è presa il mondo, ma anche quella che per anni è stata indicata come una società spendacciona ma senza trofei, fino allo scandalo di _Calciopoli_ che ha cambiato la storia recente del calcio italiano. Oggi Moratti, forse il presidente più amato dai tifosi interisti insieme a suo padre **Angelo** - il numero uno della Grande Inter e dell’avvocato Prisco come vicepresidente - compie 80 anni.
**70 miliardi.** La storia (ri)parte il 18 febbraio 1995. A quasi trent’anni dalla cessione da parte del padre, Massimo Moratti compra l’Inter per 70 miliardi di lire. Altri tempi. I primi nomi che porta in società - oltre a Marco Tronchetti Provera nel Cda - sono legati proprio alla Grande Inter: ci sono Mazzola, Facchetti, Luis Suarez, Corso. L’Inter viene da anni molto “internazionali”, in cui vince più all’estero che in Europa: gli scudetti, nei tre decenni precedenti, sono appena tre, più una Coppa Italia. Nel ’91 e nel ’94 sono arrivate due coppe UEFA, che poi nel ’98 saranno seguite da quello che a lungo resterà l’unico trofeo conquistato da Moratti. Tra i primi acquisti si segnalano gli argentini Rambert e Zanetti: la leggenda vuole che il secondo sia stato solo un “contorno” del primo, la storia ha detto altrettanto.
**Il presidente più vincente nella storia dell’Inter.** Le prime stagioni sono faticose, polemiche. Gli esoneri degli allenatori si alternano alle dimissioni minacciate - e nel 2004 divenute effettive per un paio di anni - dallo stesso Moratti, uno di quei presidenti magnati e vulcanici che hanno fatto grande il calcio italiano negli anni ’90. Sono gli anni delle polemiche infuocate con la Juventus e del rigore negato a Ronaldo. A cambiare tutto, è appunto, lo scandalo di _Calciopoli_. Fino al 2006, alla Coppa Uefa già citata si aggiungono solo la Coppa Italia e la Supercoppa italiana del 2005. Poi l’Inter comincia a vincere scudetti in serie, a partire da quello del 2005/2006, assegnato dopo la revoca alla Juve e che i tifosi bianconeri chiamano di cartone. Ne arriveranno altri, l’apoteosi sarà la stagione 2009/2010 in cui Mourinho conquista tutto e poi vola al Real Madrid tra le polemiche. È l’inizio della fine dell’era Moratti: il 15 ottobre 2013 il pacchetto di maggioranza delle quote societarie viene ceduto a Erick Thohir. Il successivo 23 ottobre 2014, Moratti lascia anche la carica di presidente onorario, dopo 19 anni interrotti solo dalla breve reggenza di Facchetti dal 2004 al 2006. Il 6 giugno 2016, nell’ambito dell’acquisizione da parte di Suning, cede anche le sue ultime quote da azionista. Lascia come numero uno tuttora indiscusso: quattro scudetti, una Champions, una Coppa Uefa, un mondiale per club, due coppe Italia e due Supercoppe italiane. Undici trofei in tutto, che ne fanno il presidente più vincente nella storia dell’Inter, e ai quali - per avere un quadro della sua gestione da proprietario - sono da aggiungere gli ulteriori cinque trofei (uno scudetto, due coppe Italia e due supercoppe) conquistati nella presidenza Facchetti.