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Atalanta, Retegui da record: Milan e Juventus lo vogliono

Il 25° gol dei record, che stava già rincorrendo da tre partite, non poteva essere banale. E doveva aspettare la presenza di papà Carlos in tribuna. Ne ha segnati 24 in tutti i modi Mateo Retegui, che in pochi mesi si è preso l’Atalanta, l’Italia, per poco l’Europa (è comunque nella Top Ten dei migliori marcatori dei 5 campionati), e tutti i fantallenatori. Di testa, di tacco, di punta, di destro, sinistro, di coscia, di rigore, una garanzia. “La rete di Retegui” è il motto di ogni bergamasco. Mancava giusto quella ciliegina: dopo aver superato un mito come Duvan Zapata e aver eguagliato la leggenda Pippo Inzaghi, ha scansato tutti entrando nella storia. Ci ha messo un po’, ha aspettato 89 minuti e ha pagato anche un prezzo alto: la rivolta del "suo" popolo genoano, che l’ha portato in Italia e nell’Italia, e che fino a un secondo prima era occupato a deridere la Samp, poco cosciente della partita. De Winter era a terra, l'oriundo non esulta ma non cambia nulla, al novantesimo compie comunque un’impresa al Ferraris: riesce a togliere l’attenzione dalla Samp in C. Sembrava impossibile. Alla fine, però è lo stesso Vieira ad assolverlo, "Io da giocatore non mi sarei fermato”. Retegui doveva andare a scrivere la storia. E adesso c’è da capire se avrà un secondo capitolo.

NELLA STORIA - Storia presente o futura? Intanto è sicuramente storia. Nessuno prima di lui era riuscito, in un singolo campionato, a realizzare così tanti gol. Un quarto di 100 ne ha realizzati, un terzo di quelli segnati in campionato da tutta l’Atalanta. Formata da goleador come Lookman e De Ketelaere, ma anche centrocampisti e difensori che attaccano profondità e portieri avversari. Il miglior marcatore nerazzurro di sempre è riuscito anche in un’altra impresa: non far sentire l’assenza di Scamacca non in sei mesi, ma in tutta la stagione a causa del doppio infortunio dell’attaccante. E ora che Maldini non riesce a raccoglierne l’eredità, ma Scamacca è pronto a tornare protagonista, si trova in un limbo. Onorare un’altra stagione in nerazzurro o partire. Le richieste non mancano ed è già una plusvalenza: preso nell’affare lampo agostano a 22 milioni più bonus, preferito, tra gli altri, a Pinamonti e i fatti hanno dato ragione ai Percassi nonostante la doppietta di ieri, ne vale già il doppio ma c’è chi ne offrirebbe fino a 60, come per Lookman ed Ederson.

TRA RICHIESTE E RESPINTE - Anche se il suo contratto scade nel 2028, Milan e Juventus hanno già alzato il telefono. I rossoneri stavano già per soffiarlo all’Atalanta un anno fa, prima di scegliere Morata, e anche la Juve fu vicina al colpaccio. Il piano nerazzurro però è solo uno: non fargli fare la fine di Højlund, rimasto una sola stagione a Bergamo. Un'eccezionalità. Due annate sono ritenute il minimo indispensabile a Zingonia, soprattutto perché la dirigenza vuole costruire una squadra ancora più competitiva. Per stare stabilmente in Champions, e chissà, tornare in vetta anche in primavera. Se almeno uno tra Lookman ed Ederson è destinato a salutare, la società vuole trattenere ad ogni costo il suo bomber. Anche rifiutando l’impossibile. La filosofia a Bergamo è cambiata, si è visto lo scorso anno con Koopmeiners: se l’olandese non avesse piantato i piedi, sarebbe rimasto.

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