Così è troppo. Troppo devastante la Juventus, troppo fuori giri la Roma. “Troppo” efficaci le bianconere, troppo spaurite le giallorosse. Colpite una, due, tre, quattro volte in 34 minuti. Quasi a farla sembrare una cosa semplice, questa vittoria della Coppa Italia. Che semplice non è, perché una finale non lo è mai, ma che semplice è diventata perché la squadra di Canzi ha fatto in modo che lo diventasse. E pure in fretta. Trasformando in oro gli errori della Roma, sorprendendo con schemi da calcio piazzato. Fulminando la retroguardia con Cantore e portando quasi alla perfezione l’efficacia realizzativa conGirelli. Una rete (insieme a una prestazione eccelsa) per la prima, due per la seconda. Per la quale gli aggettivi sono ormai finiti. La coppia d’attacco della Juve nel suo abito più bello. E tutto sotto gli occhi del ct Soncin e di quelli di altri 7.063 spettatori al “Sinigaglia” di Como, record di presenze per le finali organizzate dalla Divisione Serie A Femminile Professionistica.
"Coronata una stagione stupenda"
E così la Juve, dopo lo scudetto, alza anche la Coppa Italia, la quarta della sua storia, centrando un double oltre le più rosee aspettative di inizio stagione di fronte a un ciclo che stava iniziando, ma che dieci mesi dopo ha già trovato piena realizzazione. E la toglie proprio alla Roma, che ne era detentrice, e che dopo la qualificazione in Champions strappata con i denti questa volta non ha quasi provato a mordere. Non è mai entrata davvero in partita, con la testa prima ancora che con le gambe. “È il coronamento di una stagione stupenda, un altro trofeo raggiunto con una prestazione incredibile – il commento di un super sorridente Canzi –: che voto do alla stagione? 9. Ma c’è sempre qualcosa da migliorare. Abbiamo costruito un sistema di gioco che ci portasse a valorizzare le caratteristiche delle giocatrici e in questa gara ne abbiamo dato dimostrazione. Adesso vado volentieri un po’ in vacanza, è stata una stagione lunga, 40 gare e 44 settimane di lavoro. Ma sono anche molto felice, questa esperienza alla Juve mi ha fatto crescere tanto, professionalmente e umanamente”.
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