Sicuri che spezzettare il campionato su quattro giorni lo valorizzi? È una vecchia storia, lo so, e gli esperti garantiscono che il frazionamento funziona, però quanto ci siamo goduti la botta di adrenalina di ieri sera? La classifica che cambiava ogni dieci minuti, incrociando i destini e complicando i calcoli, i battiti che aumentavano di minuto in minuto. Ora, non è pensabile ripetere sempre l'esperimento, ma sicuri sicuri che un paio di giornate in contemporanea non farebbero bene? Perché il turbinio di risultati e gol, per esempio, ha reso più accettabile la cifra tecnica non esattamente avvincente di certe partite. Se non hai attori da Oscar, devi lavorare sulla trama e renderla più emozionante.
Scudetto, roba da Tarantino
Il rigore assegnato a Pedro, quando mancavano due minuti alla fine, ha gelato San Siro, infuocato Napoli e reso palpitanti i successivi dieci minuti, con il gol di Arnautovic annullato e il rigore dato e tolto al Napoli: roba da Tarantino. E così al termine di una giornata pazzesca e fibrillante, il Napoli è a un passo dallo scudetto. Deve vincere l'ultima partita in casa, contro il Cagliari che ieri sera si è tolto definitivamente dai guai, battendo il Venezia. La squadra di Conte è stanca, sfibrata dagli infortuni, ma sarebbe una follia pensare a uno scivolone finale. Se tutto dovesse andare bene, per il Napoli, sarebbe l'ennesimo miracolo di Conte, un allenatore pazzesco nel rivitalizzare spogliatoi esausti, dare fiducia a giocatori spenti, resuscitare orgoglio e agonismo.
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