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Juventus, il caso Huijsen è un monito: vietato vendere i talenti e niente rivoluzioni, conta l'allenatore giusto

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Juventus, il caso Huijsen è un monito: vietato vendere i talenti e niente rivoluzioni, conta l'allenatore giusto

L'ultimo fine settimana lascia in eredità alla Juventus due cose: la vittoria sull'Udinese, un 2-0 che mantiene la squadra di Igor Tudor padrona del proprio destino legato alla Champions League (ai bianconeri per qualificarsi basta vincere a Venezia, indipendentemente dai risultati delle concorrenti), e gli strascichi del caso Huijsen. La cessione del giovane difensore dal Bournemouth al Real Madrid ha scatenato infatti polemiche, discussioni e rimpianti nel mondo bianconero: il classe 2005, ceduto la scorsa estate dalla Juventus ai Cherries per 15,2 milioni di euro più 3 di bonus, neanche un anno dopo passa al Real Madrid per 60 milioni, con 6 milioni che finiscono anche nelle casse juventine (il 10% del totale).

HUIJSEN, I TRE ERRORI DELLA JUVE - Le critiche alla Juventus e a Cristiano Giuntoli, plenipotenziario del mercato bianconero, in queste ore sono state tante: per la cessione frettolosa di un potenziale campione (raro che il Real Madrid sbagli a individuare le qualità di un giovane talento), per la cifra alla quale è stato ceduto dalla Juve rispetto al valore attuale, e, infine, per il fatto di aver reinvestito, a gennaio, una cifra simile a quella incassata dalla cessione di Huijsen per acquistare il classe 1998 Lloyd Kelly, arrivato in prestito (a 3 milioni) con obbligo di riscatto (a 14,5 milioni più bonus).

Juventus, il caso Huijsen è un monito: vietato vendere i talenti e niente rivoluzioni, conta l'allenatore giusto

OBIEZIONI - Sulla vicenda, ogni parere è legittimo: anche quello di chi ritiene che, senza gli infortuni in serie di Gleison Bremer, Juan Cabal, Pierre Kalulu e Federico Gatti, Huijsen avrebbe fatto fatica a trovare posto in squadra. Ovviamente si può obiettare che un giocatore che poi finisce al Real Madrid andrebbe, oltre che tenuto, anche fatto giocare, al netto dell'età.

IL MONITO - Il caso Huijsen è interessante anche se utilizzato come monito per il prossimo mercato della Juventus. La tentazione, dopo una stagione che sarebbe disastrosa senza la qualificazione alla Champions League, e comunque deludente anche in caso di accesso alla massima competizione continentale per club, sarebbe quella di mettere in atto una nuova rivoluzione. Ecco, quello che è successo con Huijsen forse può invitare la Juventus a riflettere bene su ogni eventuale cessione, sia di chi ha deluso e ha disputato una stagione non all'altezza delle aspettative (e pensiamo ad esempio a Nico Gonzalez, Teun Koopmeiners, Andrea Cambiaso, Douglas Luiz), sia di chi magari viene giudicato troppo giovane per poter incidere nella Juventus (e ci viene in mente ad esempio ad Adzic).

CON L'ALLENATORE GIUSTO... - Tanti esempi nella storia del calcio, Juventus compresa, insegnano che da una stagione all'altra tante cose possono cambiare, anche nel rendimento e nella percezione del valore di un calciatore. Un esempio? La stagione 2010-11 della Juventus settima in classifica, e il rendimento in quella stagione di alcuni fra i suoi protagonisti. Al di là di Buffon e Del Piero, pensiamo a Chiellini, Bonucci, Barzagli, Marchisio, Matri, Quagliarella e Pepe: **da Delneri a Conte, bastò un'estate per cambiare tutto.

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