Il pgragmatico Tudor non ha mai creduto alle coincidenze. Forse il suo gioco non sarà spumeggiante, magari potrà migliorare nella gestione di spogliatoi difficili (come lo era la Lazio un anno fa), però Igor la sua media punti la mantiene sempre. Tre stagioni fa al Verona cominciò con 5 vittorie e 4 pareggi nelle prime 10, due anni fa al Marsiglia vinse 7 delle prime 9 e in biancoceleste ha conquistato 18 punti in 9 match. Non è mai andato sotto l’asticella dei 2 a gara. A Venezia domenica può raggiungere quella stessa soglia, insieme alla qualificazione in Champions che farebbe prevedere nel bilancio societario almeno 90 milioni tra accesso, bonus legati ai risultati, ricavi Uefa, marketing e botteghino. La Juve, venendo eliminata ai playoff, nel 2024-25 ha comunque portato a casa 63 milioni senza considerare le sponsorizzazioni e gli incassi dello Stadium. “Novanta milioni in gioco nei prossimi 90 minuti” è una sintesi efficace di ciò che attende la Signora. A proposito di media: Motta aveva lasciato la Juve a 52 punti e 5ª; Igor sogna di chiudere quarto a quota 70, con 18 punti in 9 gare. La scelta sul futuro, a quel punto, dipenderà dal club. Che potrebbe allontanarlo anche a obiettivo raggiunto. «Ha avuto un grande impatto - ha detto ieri il dt Giuntoli al Premio Telenord-Gianni Di Marzio - me lo aspettavo sergente di ferro e invece è molto attento sotto l’aspetto psicologico. Il futuro? Abbiamo ringiovanito tanto e con qualche innesto possiamo fare il salto».
Juve, occhio a Roma e Lazio: lo scenario
Certo, i giochi non sono mica fatti. E il rischio di annegare in laguna, contro una squadra alla disperata ricerca di tre punti che neppure garantirebbero automaticamente la salvezza, esiste e va calcolato. La Juve però è arrivata all’epilogo nella miglior condizione: se vince, è in Champions. In caso di pareggio al Penzo, deve augurarsi invece che la Roma non vinca in casa del Toro; viceversa, si compirebbe il sorpasso dei giallorossi. Il punticino a Venezia garantirebbe, invece, l’Europa League: la Lazio resterebbe dietro anche se dovesse battere il Lecce e arrivare a 68 punti come la Juventus, a causa degli scontri diretti sfavorevoli (1-0 all’Allianz, 1-1 all’Olimpico). Quindi, le due prospettive bianconere: con una vittoria sarà 4° posto, con un pareggio Europa League. In caso di sconfitta, c’è il rischio che entrambe le romane mettano la freccia, relegando la formazione di Tudor al 6° posto che vale la Conference.
Il sesto posto e il confronto con le altre
Sesta adesso è la Lazio, che non dipende più da sé stessa. Se Juve e Roma vincessero, Baroni resterebbe lì. Ma in qualsiasi caso non potrà permettersi di perdere, perché se la Fiorentina battesse l’Udinese, scavalcarebbe i biancocelesti essendo in vantaggio nei confronti diretti. Il Bologna non può più raggiungere il quarto e il quinto posto, ma è già in Europa League grazie alla vittoria della Coppa Italia: se Italiano arrivasse sesto, manderebbe la 7ª in Conference. C’è poi un’ultima possibilità: l’arrivo a pari punti (67) tra Juve e Roma. Visto il doppio segno X nei due confronti stagionali, a dirimere la lotta per il 4° posto sarebbe la differenza reti generale, che al momento vede avvantaggiato Tudor a +22 contro il +19 di Ranieri. Se regnasse ancora l’equilibrio, conterebbero i gol segnati. Occhio all’ultima spiaggia del sorteggio: se, per assurdo, la Lazio non vincesse, Venezia-Juve finisse 3-0 e Torino-Roma 1-1 (oppure 4-1 e 2-2, 5-2 e 3-3 e così via), la Champions si assegnerebbe con la monetina.
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