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Conceiçao, Veiga e Kolo Muani: la Juve ha un piano

La Signora va al mercato. Non solo per rinforzarsi, ma anche per limitare i danni. Giuntoli ha quindi preso una doppia direzione: da una parte vuole evitare che la squadra si presenti più debole al Mondiale per Club, dall’altra punta a farla crescere «con tre colpi mirati» in vista della prossima stagione. Andranno quindi costruite due Juventus in pochi mesi. Una viaggerà negli Usa ancora con Vlahovic al centro dell’attacco, senza particolari acuti nei dieci giorni di trattative extra concessi dalla Fifa a inizio giugno e, soprattutto, con la speranza di far restare anche quei calciatori che dovrebbero fare le valigie perché in prestito secco. L’altra guarda oltre luglio, chissà se con un allenatore nuovo; di sicuro, verrà stravolto il reparto offensivo anche con la cessione dell’attaccante serbo per almeno 50 milioni (Dusan non rinnoverà) a un anno dalla scadenza. Alla Continassa puntano a cominciare il 2025-26 con Osimhen centravanti o con uno tra David, Hojlund, Retegui e Lookman.

Juve, la questione prestiti e gli scenari

Il primo dei due mercati è decisamente più conservativo. E riguarda le trattative per Renato Veiga, Francisco Conceiçao e Randal Kolo Muani, che a fine giugno dovrebbero rincasare rispettivamente al Chelsea, al Porto e al Psg, tre squadre che tra l’altro partecipano al Mondiale proprio come la Signora. Per fare in modo che restino in bianconero c’è bisogno di un’importante opera di convincimento: i club dovrebbero accettare di farli restare alla Juve praticamente gratis (avrebbero solo il vantaggio di risparmiare una mensilità di stipendio), rinforzando così una possibile rivale nel torneo. Sarà decisiva la volontà dei ragazzi, tutti abbastanza convinti di voler vivere questa esperienza in un gruppo sano nel quale si sono ambientati facilmente. Per il 19 giugno, data della prima gara contro l’Al-Ain, Bremer non sarà ancora al top della condizione. Quindi, senza Veiga, la Juve rischierebbe di dover affrontare la competizione con tre centrali di ruolo: Kalulu, Gatti e Kelly. Ecco perché sono stati avviati intensi contatti con la dirigenza blues: Renato a Torino è diventato un titolarissimo (anche se ieri si è fermato per un affaticamento muscolare), mentre a Londra tornerebbe a fare panchina. Persino Conceiçao, dopo le iniziali diffidenze, ora pare aver conquistato il cuore di Tudor, il quale non è ancora certo di essere alla guida della Juve nel prossimo campionato. Igor ci spera, ovviamente, augurandosi che il Mondiale possa aiutarlo, anche se alla Continassa sono in corso diverse riflessioni e il nome di Conte - giusto per citarne uno - va sempre di moda. A proposito di Cisco: con il Porto c’era una mezza intesa per il pagamento della clausola rescissoria da 30 milioni e se ne potrebbe riparlare a bocce ferme. E arriviamo a Kolo. Il francese si era presentato a Torino con 5 gol nelle prime 3 partite, poi ha vissuto 12 gare in apnea nel momento in cui la squadra avrebbe avuto bisogno dei suoi gol, per dare infine segnali di risveglio in questo finale. «Sono molto felice qui - ha detto di recente il calciatore - vedremo cosa accadrà, ma la Juve è una grande famiglia per me». Il club sta trattando con il Psg un altro prestito, legandolo a un diritto di riscatto che si tramuterebbe in obbligo a condizioni agevoli. Ma i parigini hanno speso più di 90 milioni per acquistarlo, meno di due anni fa, e intendono monetizzare al massimo. La Juve avrà un tesoretto, con o senza Champions, ovviamente più alto con la conquista del 4° posto, e la sensazione è che possa utilizzarlo da metà luglio in avanti. Quando cioè conoscerà con certezza anche i ricavi della prestigiosa avventura negli States.

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