La qualificazione in Champions League rappresenta molto più di un successo sportivo per la **Juventus**: è una vera e propria boccata d’ossigeno per il piano industriale 2024-27, che punta **al ritorno all’utile entro giugno 2027.** L’accesso alla massima competizione europea garantirà al club bianconero circa 80-90 milioni tra premi UEFA, incassi da stadio e bonus sponsor - risorse fondamentali per mantenere un fatturato sopra i 400 milioni, sostenuto anche dai nuovi accordi di sponsorship con Jeep e Visit Detroit (25-30 milioni).
Non solo Champions: anche i riscatti automatici di Fagioli (Fiorentina), Rovella e Pellegrini (Lazio), legati ai piazzamenti in classifica, porteranno 27 milioni di plusvalenze. Così, il bilancio della stagione in corso potrà chiudere con numeri più rassicuranti. **Il mercato, però, resta centrale nella strategia di sostenibilità.** Il player trading garantirà circa 100 milioni di ricavi già nel 2024-25, ma non saranno necessari sacrifici eccellenti. Si potrà continuare a investire su giovani talenti, nel rispetto del nuovo "squad cost ratio" UEFA (massimo 70% tra costi della rosa e ricavi).
L’aumento di capitale varato da Exor a fine marzo, con un primo versamento da 15 milioni e una possibile estensione fino a 110 milioni, dipenderà dai risultati sportivi (Serie A, mercato estivo, e soprattutto Mondiale per Club). La qualificazione alla Champions 2025-26 riduce la necessità immediata di nuovi fondi, ma un rafforzamento patrimoniale - anche solo prudenziale - resta probabile. Exor è pronta a coprire l’intera operazione, ma saranno consultati anche i soci qualificati come Lindsell e Tether.