Laddove si era sbriciolata la Roma di Juric, forse è nata la Roma di Gian Piero Gasperini. Niente è ancora certo ma le sensazioni sono ottime. A Firenze, nel lussuoso resort appena inaugurato a breve distanza dallo stadio Franchi, Dan Friedkin ha incontrato l’allenatore scelto affidandogli formalmente l’incarico per le prossime tre stagioni. Il contratto triennale, ora allo studio dei legali perché contenente diverse clausole, dovrebbe essere di altissimo livello: si parla di 7 milioni a stagione, poco meno di quanto alla Roma guadagnava José Mourinho. L’investimento rende l’idea della fiducia. Con Gasperini, che lo aveva conquistato un anno fa battendo il Bayer Leverkusen in una strepitosa finale europea dell’Atalanta, Friedkin vuole finalmente abbattere il tabù della Champions, finora sempre sfuggita attraverso il doppio sentiero: domestico e internazionale. E poi magari puntare anche allo scudetto: il Napoli ha dimostrato (due volte!) che con un’adeguata organizzazione il gap finanziario rispetto alle grandi del nord può essere annullato, facendo cadere il pessimo alibi di chi spiega le sconfitte con la differenza nei fatturati.
Fattore J
Ma è presto per i brindisi. Seguito dall’interprete del club Claudio Bisceglia per evitare ogni fraintendimento linguistico, Gasperini ha ascoltato con attenzione la proposta e manifestato le sue necessità. Voleva capire, nel faccia a faccia con il padrone, quali fossero state le difficoltà di questi anni, le ragioni della precarietà di dirigenti e tecnici, le possibilità nell’immediato di adattare la squadra al suo credo calcistico, la tempistica per la costruzione dello stadio di Pietralata. Tutto, insomma. Il summit, che ha coinvolto in un primo momento anche Florent Ghisolfi e Claudio Ranieri e poi è scivolato verso una chiacchierata privata tra presidente e allenatore, si è concluso cordialmente, senza però accordi o firme. Gasperini vuole riflettere sull’offerta, discuterne con la famiglia e magari stuzzicare altre chiamate: la Juventus, che lo aveva incontrato qualche settimana fa per conoscerne i progetti, è rimasta spiazzata dal ripensamento di Conte e non è convinta di confermare Tudor. Va considerata un’autorevole concorrente della Roma. Inoltre c’è sempre l’Atalanta: Gasp deve ancora presentare le dimissioni con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del contratto. Un ribaltone non può essere escluso al cento per cento, su pressione della piazza bergamasca. Il presidente Percassi comunque, per correttezza nei rapporti, era già stato avvisato nella riunione di tre giorni fa: l’intenzione del tecnico torinese è provare una nuova sfida professionale dopo una magnifica storia durata nove stagioni.
Ambiente
Nella decisione finale peseranno tanti elementi ma non il fattore ambientale: Gasperini sa che non tutti i tifosi della Roma lo aspettano con entusiasmo. Anzi, ha visto lo striscione di forte dissenso esposto allo stadio Olimpico. Eppure è sicuro che con la qualità del suo lavoro saprà portare la gente dalla sua parte: a parte l’Inter, dove non gli è stato lasciato il tempo di inculcare i suoi princìpi, c’è riuscito sempre.
Passo dopo passo
La giornata decisiva è stata affascinante e al tempo stesso anomala. I potenti mezzi della comunicazione multimediale hanno permesso ai tifosi di seguire (quasi)tutto in tempo reale: la partenza a metà mattinata di Ghisolfi e Ranieri su una Frecciarosssa direzione Milano, l’avvistamento a Firenze dove la coppia è scesa, persino le foto con Gasperini seduto a tavola nel resort dei Friedkin, a 3,5 dalla stazione Santa Maria Novella sulla strada che conduce alla collina di Fiesole. Un posto non male per parlare di futuro e di ambizioni: il Collegio alla Querce, parte della catena alberghiera che sponsorizza la Roma, è un rifugio di lusso per vip con una vista pazzesca sul Duomo di Firenze. Siamo andati a cercare qualche dettaglio, per curiosità: una stanza King, la matrimoniale basic da 27 metri quadrati, varia tra i 1.900 e i 2.200 euro a notte, a seconda della tempistica nella prenotazione; la suite Presidenziale, a disposizione per i ricchi megalomani, è grande 213 metri quadrati e costa dai 15.000 in su. Durante il Rinascimento la struttura era un insieme di edifici che contornavano una villa signorile. A fine Ottocento invece è diventato un vero e proprio collegio frequentato da studenti provenienti da famiglie aristocratiche e borghesi. Chiuso nel 2003, è entrato in un programma di riqualificazione comunale finché i Friedkin non lo hanno acquistato, rinnovato e inaugurato: è storia recente, il 2 marzo scorso, mentre la Roma batteva a fatica il Como di Fabregas, l’altro grande candidato alla successione di Ranieri.
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