L'assalto a Conte è fallito e adesso che cosa succede? La Juve incassa il “no” del suo ex capitano che ha preferito rimanere al timone del Napoli Campione d’Italia, e ora deve ripensare la strategia alla luce dell’inatteso epilogo. Antonio era il piano A, in verità l’unico, vero obiettivo per completare la rivoluzione in panchina, parallelamente a quella nei quadri dirigenziali. Non c’erano alternative, che ora potrebbero per necessità essere esplorate. La strada più semplice da percorrere porta a dare fiducia a Igor Tudor anche per la prossima stagione e non soltanto per il Mondiale per Club che si aprirà a metà giugno negli Stati Uniti. In realtà sarebbe un falso problema perché tecnicamente l’allenatore croato ha guadagnato la conferma automatica sulla panchina bianconera grazie alla qualificazione alla prossima Champions. Nei fatti, tale conferma non è una polizza assicurativa per Tudor perché la società ha la possibilità di liberarsi dal contratto entro fine luglio pagando una penale. Da qui le manovre per arrivare a Conte e la diatriba nell’immediato post-Venezia tra Igor e il direttore tecnico Giuntoli, con l’allenatore che chiedeva chiarezza sul futuro in tempi rapidi alla società. La Juve ha lavorato per riportare a casa Conte ma contrariamente alle previsioni, non è riuscita nell’intento. Non solo, parallelamente Giuntoli, ormai al passo d’addio (atteso nelle prossime ore), ha tentato il colpo di reni sondando Gian Piero Gasperini, il cui futuro però sembra a chiare tinte giallorosse.
Juve verso la conferma di Tudor
Si ritorna quindi al punto di partenza e a Tudor, che ora potrebbe concretamente avere la chance tanto sognata. Naturalmente, adesso bisognerebbe confrontarsi e mettere in chiaro programmi e idee ma, in assenza di soluzioni più stuzzicanti e di più alto profilo, Igor sarebbe la soluzione più giusta e a più a portata di mano per provare a dare continuità al lavoro svolto nell’ultimo periodo in condizioni di emergenza. Anche perché nel suo primo, breve mandato ha ridato anima, carattere e risultati a una squadra in crisi con Thiago Motta. Toccherà a Giorgio Chiellini, nuovo volto di copertina dell’area sportiva, e al nuovo acquisto Damien Comolli sbrogliare la matassa. I tifosi, in ogni caso, hanno apprezzato l’operato di Igor e in particolare il suo sentirsi juventino, con le lacrime e la gioia espresse sul campo a Venezia dopo la vittoria che è valsa il quarto posto.
Allenatore Juve, tutte le alternative
E nel caso si cercassero ancora alternative? L’eventualità non si può comunque escludere in un periodo di incertezza e di passaggio come l’attuale. Non tramonta, ad esempio, la pista che porta a Stefano Pioli, di rientro dall’esperienza in Arabia Saudita. Pure lui ha un passato da giocatore della Juve e sarebbe una soluzione all’insegna dell’equilibrio e del buon senso. Un’altra idea risponde al nome di Roberto Mancini, già indicato come possibilità per la panchina bianconera nei giorni concitati della sostituzione di Thiago Motta. L’ex Ct azzurro era la scelta di Giuntoli; la società optò per Tudor.
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