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Giuntoli e il possibile addio alla Juve: la reazione del dt e perché Elkann potrebbe salutarlo

Giuntoli, tutti i nodi: dal mercato a Thiago Motta

In caso di separazione peserebbero i 250 milioni spesi per una campagna acquisti faraonica che non ha evitato alla Juve di uscire anzitempo dall’Europa, di essere eliminata dall’Empoli in Coppa Italia e di aver fallito anche l’obiettivo Supercoppa. In Champions la Signora ci è comunque andata - nessuno aveva chiesto lo scudetto, è bene rimarcarlo - ma questo traguardo era stato raggiunto pure con Allegri (al netto delle penalizzazioni) in tre anni complicatissimi, vissuti con il portafoglio chiuso a causa di una rigida dieta economia. Nella scorsa estate il flusso del denaro è ricominciato a scorrere, dai 60 milioni per Koopmeiners ai 50 per Douglas Luiz, passando dai 40 per Nico Gonzalez fino ad arrivare ai 20 più bonus per Kelly a gennaio. A parte Thuram, nessuno ha reso secondo le aspettative. A Giuntoli va dato comunque il merito di aver risistemato conti che facevano acqua da tutte le parti, alleggererendo un monte ingaggi che superava i 180 milioni lordi e oggi è poco al di sopra dei 100, tra tagli e ammortamenti spalmati. Anche grazie alle varie operazioni, l’ultima semestrale ha fatto registrare un utile di quasi 17 milioni; rispetto alla perdita di 95,1 del 2023-24, il miglioramento è stato di 112. Con questo percorso di risanamento, i ricavi torneranno sopra i 500 milioni e l’aumento di capitale pianificato durante l’esonero di Motta, fino a un massimo di 110 milioni, potrà essere più contenuto.

Giuntoli, la gestione di Thiago Motta

A proposito di Thiago: era stato proprio Giuntoli a sceglierlo, mentre l’esonero dovrebbe essere passato sopra la sua testa. Riguardo l’ennesimo restyling, invece, Chiellini d’ora in avanti assumerà tutte le cariche di rappresentanza nelle sedi istituzionali, interagendo di più con la squadra. Tognozzi, ex capo scout bianconero, potrebbe tornare come ds. L’unico a essere al riparo da scossoni è Scanavino, l’amministratore delegato che ad aprile ha mollato tutti i suoi incarichi nel gruppo Gedi per dedicarsi completamente al club. Lui è l’uomo dei conti, la persona nella quale Elkann ripone maggiormente la sua fiducia.

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