Di una cosa è convinto, Giorgio Chiellini: per tornare a essere competitiva la Juventus deve ragionare al di là dell’allenatore. Anche per questo, in un’altra estate che vale un’altra rivoluzione - e vedremo quanto grande, con quali strascichi, eventuali rafforzamenti e addii -, il primo passo è stato fatto nel riordinare la dirigenza. Sì nel cambiarla, ma un pezzo alla volta. Prima con una diagnosi dei problemi, poi rendendo chiaro a tutti quanto alla Continassa alcune scrivanie non potessero essere lasciate in balia delle incertezze, o (peggio) addirittura vuote.
Chiellini e il vento del cambiamento
Che siano ruoli apicali o meno, il vento del cambiamento lo sta soffiando proprio lui, l’ex capitano e oggi Head of Football Institutional Relations: il nome è tutto un programma, ha scandito il suo calendario fino alla fine della scorsa stagione, quando tra incontri istituzionali e area economica, Giorgio ha lavorato fianco a fianco con Francesco Calvo, di cui sembra destinato comunque a prendere le redini, soprattutto adesso che c’è da crescere in ambito politico, fare di nuovo la voce grossa.
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