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Caos panchina Juve, l'ultima idea è Genesio. Ma sullo sfondo Pioli e Mancini

TORINO - Se il rifiuto di Conte ha avuto l’effetto di un muro preso in faccia a tutta velocità, al “no, grazie” di Gasperini la Juventus sembrava quasi pronta. La chiamata al tecnico di Giorgio Chiellini, che in queste ore sta facendo le prove da dirigente plenipotenziario dopo la scelta di Elkann di separarsi da Giuntoli, è stato un tentativo quasi disperato, un’indagine perlustrativa con lo scopo di comprendere, dalla viva voce dell’interessato, quanto fosse vicina la chiusura con la Roma. La corte dei Friedkin ha convinto Gian Piero. Che certamente avrebbe dato tutto un altro peso alle avances della Signora - proprio lui che non ha mai smesso di desiderarla, dopo aver lavorato a lungo nel settore giovanile bianconero - se fossero arrivate con altri tempi, magari prima del lungo corteggiamento nei confronti di Conte, rimasto a Napoli. Sentirsi un’alternativa al collega scudettato non dev’essere stato piacevole per uno orgoglioso come Gasp.

Va comunque ricordato che la Juve un allenatore ce l’ha già e si chiama Igor Tudor, l’uomo che ha messo una toppa a una stagione che stava prendendo una piega pericolosa, conducendo la nave nel porto sicuro della Champions. Potrebbe restare? Di sicuro andrà al Mondiale per Club, perché è scritto nel contratto e perché comincia tra poco più di due settimane. Il futuro del croato, però, appare incerto e lo dimostra il fatto che, nonostante il rinnovo automatico scattato con il 4° posto, la dirigenza stia sondando varie piste alternative.

Juve, idea Genesio per la panchina

Insieme a Chiellini, sul contratto di un eventuale nuovo allenatore ci sarebbe la firma indelebile di Damien Comolli, che nei giorni scorsi si è dimesso dal Tolosa per abbracciare Madame. Quando, una volta sistemati gli ultimi dettagli burocratici, sarà ufficiale l’addio di Giuntoli, il club annuncerà il nuovo direttore generale: avrà ampie deleghe sull’area sportiva e riporterà direttamente all’ad Scanavino, diretta espressione della proprietà. Sotto traccia e con il benestare di Elkann, Comolli si sta già muovendo da leader sondando le piste a lui più conosciute. Ed ecco spuntare nella rosa dei candidati il francese di origini calabresi Bruno Genesio, tecnico del Lilla, avversario della Juve a novembre in Champions (finì 1-1). Genesio è un allenatore molto carismatico, abituato a lanciare i giovani e a lavorare con numeri e algoritmi proprio come Comolli. Genesio si è sempre ispirato a Guardiola. Sarebbe un errore, però, inquadrarlo come uno attento soltanto all’estetica: le sue squadre sanno essere molto pragmatiche. «Dopo i suoi discorsi, ti senti invincibile», assicura chi ha già lavorato con lui, lodandone l’empatia. Dopo una vita al Lione, in vari ruoli dal 2007 al 2019, ha allenato a Pechino (2019-20), per due anni il Rennes e nell’ultima stagione ha perso la Champions con il Lilla per la differenza reti negli scontri diretti ai danni del Nizza, chiudendo al 5° posto.

Juve, Mancini resta nel mirino

Alla Juve continua a piacere pure Roberto Mancini, che a marzo fu vicino a subentrare a Thiago. La proprietà preferì Tudor perché, a differenza sua, ha accettato un contratto breve e la sfida di guadagnarsi la conferma sul campo. Chiellini monitorerà con grande attenzione gli sviluppi del caso Simone Inzaghi: se non dovesse restare all’Inter, ci proverebbe. Resta sullo sfondo, al momento, Pioli: anche se piaceva soprattutto a Giuntoli, alla Continassa continua ad avere diversi estimatori.

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