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Comolli, aspettando la Juventus: "Non sopporto le persone mediocri, non possono lavorare con me"

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AFP via Getty Images

Comolli, aspettando la Juventus: "Non sopporto le persone mediocri, non possono lavorare con me"

items-center text-gray2 flex text-sm gap-1.5"> Alessandro Miglio

un minuto fa

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Manca ancora l’annuncio ufficiale, ma Damien Comolli è una delle figure scelte dalla Juventus per ripartire. Ha un’esperienza trentennale alle spalle e ha ricoperto tutti i ruoli possibili nel mondo del calcio: allenatore, osservatore, direttore sportivo e presidente. La sua prossima missione sarà riportare i bianconeri in alto, a lottare per vincere.

I PROGETTI CON IL TOLOSA - Lo scorso 28 maggio Comolli ha lasciato il ruolo di presidente del Tolosa, che ricopriva dal 2020. In un’intervista a Excellent Leadership Podcast, il francese ha parlato del suo percorso con il club: “Abbiamo creato 54 progetti immediati, cose da fare in un giorno, in una settimana, al massimo nel breve. Poi abbiamo distinto tra progetti strutturali (a lungo termine) e progetti fisiologici (sulla cultura e l’identità). Tutto il club è stato coinvolto. Lo scorso febbraio abbiamo completato tutti e 54 i progetti”.

L'IMPORTANZA DEI DATI - Comolli ha spiegato anche la sua filosofia di lavoro nella selezione dei giocatori: “I dati ci danno un’indicazione sul carattere e la personalità del calciatore, ma non tutto. Noi non mandiamo scout a visionare i giocatori, praticamente mai; lasciamo che siano i dati a fare il lavoro. Guardiamo qualche video, ma non usiamo scout come fanno altri club. Il nostro capo del reclutamento passa 3-5 giorni con ogni obiettivo finale: va a casa loro, esce a cena, chiede di essere portato al loro ristorante preferito, al locale notturno se ce l’hanno, chiede di incontrare la mamma, il papà, i fratelli, per capire se la loro cultura si integra con la nostra”.

NO ALLA MEDIOCRITA' - Sui criteri di selezione che ha utilizzato per scegliere dirigenti e manager: “Per i leader senior cerco persone più intelligenti di me, più esperte, che siano umili e vogliano imparare da me e dagli altri. Cerco persone aperte, trasparenti, inclusive, che abbiano un forte senso etico, che amino lavorare in squadra e che non pensino che il lavoro sia solo un modo per guadagnare soldi. Perché se vedi solo il denaro, il successo e la cultura non possono esistere. Sono le persone che sono motivate dall’obiettivo, dal valore, da una visione più grande, che alla fine costruiscono qualcosa di duraturo. Non sopporto la mediocrità. Se intorno a me ci sono persone mediocri, non possono restare. Non capisco come si possa non essere lavoratori, semplicemente non è nel mio Dna”.

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