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Juventus, i costi dell’addio di Giuntoli: contratto, cifre, scadenza e l’ipotesi buonuscita
items-center text-gray2 flex text-sm gap-1.5"> Marco Amato, inviato a Torino
6 minuti fa
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Dopo aver ribaltato il tavolo, adesso ogni tessera del puzzle va alla ricerca di un nuovo incastro. Quella con l’immagine del board Juventus è una combinazione cangiante che passa di anno zero in anno zero, senza che si riesca a muovere il calendario e andare avanti. E quindi eccoci qui, nuove persone, nuovi ruoli, mentre c’è chi alla Continassa riempire gli scatoloni e svuota gli uffici. Nella giornata di ieri, il club bianconero ha ufficializzato l’arrivo di Damien Comolli, nuovo direttore generale. Riporterà direttamente a Maurizio Scanavino, mentre avrà a riporto Giorgio Chiellini. Per l’ex difensore, una posizione gerarchicamente superiore e più centrale: un ibrido tra campo e scrivania, un collante tra squadra e dirigenza.
La tessera rimasta senza incastro è quella che porta il nome di Cristiano Giuntoli. La separazione si è consumata il 29 maggio, quando l’ad di Exor John Elkann si trovava a Torino per l’inaugurazione del memoriale dedicato alle vittime dell’Heysel e per impegni istituzionali legati a Stellantis. La bocciatura della proprietà riguarda più ambiti della gestione del dirigente toscano: il mercato, gli allenatori, la comunicazione. Insomma, così non si poteva andare avanti: punto e a capo e si riparte.
Ma manca ancora un pezzo. Il comunicato su Comolli è arrivato ieri, non c’è quello che annuncia la separazione con Giuntoli. In queste ore, infatti, è in corso una trattativa per definire modi, tempi e, soprattutto, l’aspetto economico dell’interruzione del rapporto lavorativo. Giuntoli ha in essere un contratto con la Juventus per altre tre stagioni, fino al 30 giugno 2028: accordo da circa 2 milioni lordi a stagione, bonus esclusi. Questo significa che il club bianconero dovrebbe versare nelle tasche dell’ormai ex Football Director ancora 6 milioni di euro lordi.
Come dicevamo, in queste ore è in corso una trattativa tra le parti per arrivare ad una risoluzione consensuale con incentivo all’esodo. Si può ipotizzare una buonuscita di circa 2,5-3 milioni per chiudere definitivamente un rapporto mai davvero decollato.
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