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Chiesa: "Juventus, tornerei. Con Allegri al Milan..."
4 minuti fa
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Federico Chiesa si racconta fra passato, presente e futuro. L'attaccante italiano del Liverpool, 27 anni ex Juventus e Fiorentina, ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Il bilancio della mia prima stagione in Inghilterra è positivo perché una Premier League non si porta a casa tutti i giorni. Il dispiacere di non aver giocato abbastanza c'è, però bisogna guardare all'annata nel suo complesso: vincere è sempre bello. Mi mancava un'esperienza all'estero, dopo Firenze mi ero spostato solo a Torino. Vivere in una cultura e in un contesto diversi mi ha fatto crescere come uomo. Sono orgoglioso di ciò che ho fatto. Tutti parlano dell’intensità della Premier, ma io ho visto anche notevole qualità. Io ho giocato con fenomeni e in quasi tutte le squadre qui ci sono giocatori forti e importanti, anche in quelle di seconda fascia. Del Liverpool mi ha colpito la passione dei tifosi, l'atmosfera ad Anfield è qualcosa di unico. Salah è impressionante, da Pallone d'oro. Cristiano Ronaldo ne ha vinti 5 e la differenza sta lì. La stagione di Momo è stata strepitosa e merita di essere premiato. Nella mia top 11 dei sogni li metterei tutti e due: insieme farebbero 80 goal a stagione".
"Con Allegri ho giocato tutta la stagione da seconda punta e i miei goal li ho fatti, anche Slot ha deciso di provarmi lì e io sono contento. Se due tecnici vincenti hanno visto in me le potenzialità per giocare punta vuol dire che posso farlo. Slot per mentalità vincente ricorda Allegri, venendo dall'Olanda ha però una metodologia diversa. Tutti pensavano che potesse far fatica, invece ha dimostrato di essere un grande tecnico con idee moderne di calcio. Abbiamo vinto la Premier meritatamente".
"Pentito di aver lasciato la Juve? No, perché dovrei? Non mi è mai stato offerto il rinnovo, c'erano stati dei contatti per parlarne dopo l'Europeo ma nessuno si è più fatto sentire. Quando sono rientrato dopo le vacanze e il matrimonio ho parlato subito con Thiago Motta, che mi ha detto chiaro e tondo: "Non fai parte del progetto, cercati una squadra". Però provo grande affetto per la Juve e i tifosi. I mesi da fuori rosa sono stati un'umiliazione? No perché mi sono allenato con altri giocatori che erano nella mia stessa situazione. Sono stati chiari fin dal primo giorno, mi hanno fatto lavorare per due settimane con la squadra, poi Motta non mi ha voluto più. Io sono un professionista, ho accettato e ho continuato ad allenarmi per cercarmi un'altra squadra. È stato un grande dispiacere perché io tengo molto alla Juventus e pensavo di poter dare ancora tanto. Sono stato alla Juventus quattro anni e mi sono sempre comportato bene, però è stata una loro scelta. Da fuori rosa mi sono potuto allenare nelle migliori condizioni, però mi sono mancate le amichevoli. Al Liverpool ho dovuto ricominciare daccapo e questo mi ha penalizzato".
"Spalletti mi aveva definito il Sinner della Nazionale? L'ultima volta l'ho sentito a marzo, mi ha chiamato per sapere come stessi e come andava la stagione. Mi ha fatto piacere. A settembre mi voleva convocare ma ho avuto problemi fisici per la poca preparazione fatta alla Juve e non sono potuto andare. La Nazionale mi manca: indossare quella maglia è incredibile".
"Sto pensando di tornare in Italia, magari al Milan? Sarà un tema da affrontare in estate. Io, il mio agente e la mia famiglia abbiamo un ottimo rapporto col Liverpool. L'obiettivo è arrivare pronto al raduno, cercheremo la soluzione migliore per tutti. Allegri al Milan può essere un assist per me? Se ne sono dette tante, ma io ho grande rispetto per Max: mi ha dato tanto, l'anno scorso ero partito forte. È un vincente, per il Milan è una grande scelta. Lui mi ha fatto capire che potevo fare la seconda punta, allargandomi gli orizzonti. Sousa mi ha fatto esordire in Serie A e con Mancini ho toccato il punto più alto all'Europeo, però Allegri mi ha dato tanto come crescita personale e modo di giocare. Mi ha chiamato a settembre per farmi l'in bocca al lupo per il Liverpool, è stato molto carino".
"La Juventus è un capitolo chiuso o ci tornerei anche in prestito? Mai dire mai. Credo di aver dato il massimo a Torino, anche se l'infortunio ha interrotto un percorso di crescita. Potevo migliorare ma non mi è stata data la possibilità perché l'allenatore ha fatto un'altra scelta. Mi sento dimenticato dal calcio italiano? No. Ho fatto una stagione in Premier senza giocare tanto, ci sta. Molto è dipeso dalla preparazione e dal fatto che dovevo ambientarmi. Ho tutte le carte in regola per tornare ai miei livelli del passato. Sicuramente non fare la preparazione pre-campionato ha influito molto, ho parlato con i miei compagni, è stata veramente dura. I primi sei mesi andavamo al triplo degli altri, in più avevo davanti Salah... Io però mi sento un giocatore da Liverpool e anche il club ne è convinto, per questo mi ha preso".
"Un sogno per la prossima stagione? Spero che sia la mia, il mio sogno è partecipare al Mondiale. Ho giocato e vinto un Europeo, il Mondiale sarebbe il top. Voglio battere il mio record di goal in campionato, 10, e poi quelli totali, 15. Però so che posso fare anche di più. Io sono un ottimista e voglio superarmi".
"La Juventus? Mi è dispiaciuto perché ho ancora tanti amici, brutto vederli in difficoltà. Non mi aspettavo che finisse così, la società aveva un progetto che non è andato bene. La Champions è stata raggiunta, ma non può essere abbastanza: alla Juventus il quarto posto è il minimo sindacale. Sono contento di vedere Chiellini nella nuova dirigenza: Giorgio è stato un grande capitano, una garanzia per la Juventus".
"A Vlahovic consiglierei la Premier? Sì, ma soprattutto di fare una scelta che lo renda felice e che gli permetta di dimostrare ciò che vale. Dusan è un grande giocatore, però tutto è ancora aperto".
"La maglia numero 10 a Yildiz? Il dieci alla Juventus è un numero pesante, Kenan è un ragazzo intelligente e forte, la dieci va benissimo sulle sue spalle, ma è una responsabilità in più per chi l'ha indossata in passato, da Platini a Del Piero. Yildiz ha un potenziale per fare una carriera come la loro".
"Tonali alla Juventus? Non ci siamo sentiti, però sarebbe un gran colpo per i bianconeri, è un grandissimo giocatore e lo sta dimostrando anche al Newcastle. Douglas Luiz ha deluso in Serie A? Succede, questione di ambientamento. Douglas è forte, la Juventus aveva fatto bene a comprarlo".
"Lo Scudetto vinto dal Napoli? Chi prende Conte, come Allegri, ha più possibilità di lottare per lo Scudetto, a Napoli lo ha dimostrato una volta di più. È un vincente e dovunque va ci riesce. Come Max e Ancelotti".
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