Lazio, all’Olimpico il convegno per la lotta al bullismo: le parole dei protagonisti - FT&VD
Una mattinata all’insegna della lotta contro il bullismo e il cyberbullismo. All’Olimpico si sta tenendo un convegno organizzato dalla Lazio, col patrocinio e la collaborazione di prestigiosi partner istituzionali e sportivi, per affrontare un tema delicato e sempre più attuale nella società di oggi. "Bullismo e Cyberbullismo nella scuola e nello sport: come prevenire ed arginare il fenomeno” è l'argomento dell'evento.
Tra i presenti all’iniziativa, fortemente voluta dalla società biancoceleste e dalla Fondazione S.S. Lazio 1900, il Ministro per lo Sport e Andrea Abodi, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il patron del club, Claudio Lotito.
Prende la parola per i saluti istituzionali la dottoressa Cristina Mezzaroma, presidente della Fondazione S.S. Lazio 1900. Queste le sue parole: “Ringrazio i presenti, in particolare il presidente della Regione Francesco Rocca. ‘Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio’ recita un proverbio africano: un richiamo all’importanza della collettività. Ci sono ferite invisibili che lasciano il segno: educare è una responsabilità che ci riguarda da vicino. Dobbiamo farcene carico morale: ognuno può fare la differenza tra silenzio e salvezza. La Lazio Calcio è qui perché lo sport ha una voce potente, capace di ispirare e fare da esempio. Una squadra è messaggio, modello e comunità. Da realtà così può partire un segnale forte, credibile e concreto. Oggi lo facciamo con responsabilità: il convegno nasce dall’urgenza e dalla convinzione che la prevenzione si fa insieme. Questo è il momento per cambiare le cose”.
Anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca prende parola per i saluti istituzionali. Queste le sue parole: “Questo evento non è casuale: conosco la sensibilità della dottoressa Mezzaroma e questo convegno è un segnale importante. Ai ragazzi presenti voglio mandare un messaggio positivo, in un momento in cui in prima persona mi sento responsabile: scoprite l’altro. Non è un ‘Non si fa’, quanto un ‘Muovere da se stessi per scoprire la bellezza dell’altro’. In questa veste di politico sento tutto il nostro fallimento, tutto quello che come responsabili delle istituzioni avremmo dovuto rappresentare e al brutto spettacolo che noi per primi diamo. Adulti che si offendono, si inultano, sono divisi e non trovano mai un punto comune per lavorare e crescere. Noi per primi siamo bulli in modo diverso: la società è quello che noi trasmettiamo. Noi per primi dobbiamo educarci a scoprire nell’altro la bellezza e la diversità. Sono stato un privilegiato, in quanto qualche hanno fa ho guidato la Croce Rossa conoscendo ottanta Paesi, le differenti culture e religioni. E ho sempre trovato ricchezze e profondità che mai avrei pensato di trovare. Mi auguro di costruire una società in cui l’architrave - la nostra Costituzione - riesca a creare unione nonostante le differenti vedute. E noi dobbiamo essere i primi a impegnarci per mandare un messaggio. E concedetemi una battuta: da laziale mi sento un po’ bullizzato a Roma”.
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