Sale Thiago Motta, ma la Fiorentina deve vedersela con l’Atalanta ugualmente interessata al tecnico italo-brasiliano: mettiamola così la scelta per la panchina viola nel dopo Palladino, perché questo ha raccontato il martedì appena trascorso sul filo di telefonate, nuovi contatti, scenari in via di definizione anche sulla scia di quello che accade in altri club (Baroni verso il Torino) impegnati come la Fiorentina nella ricerca di un allenatore. E avvicinandosi il momento della decisione definitiva, che per rispettare i tempi di un percorso sano non deve scavallare questo fine settimana, tutto riporta a una specie di duello con i nerazzurri bergamaschi per Thiago Motta, mentre Stefano Pioli è lì sullo sfondo e Farioli e Gilardino molto sullo sfondo. Sempre lasciando aperta la porta all’ingresso di un nome a sorpresa che sarebbe con ogni probabilità di alto profilo, tenuto nascosto benissimo - se c’è - dagli uomini di mercato di Commisso. Il nome per l’eventuale coup de theatre? Domenico Tedesco, 39 anni, ma già grande esperienza per grandi esperienze (l’ultima alla guida della Nazionale del Belgio), calabrese di origini come Rocco Commisso.
Fiorentina, pensiero Motta
Per ora la realtà dei fatti dice che la Fiorentina sta provando a dare forma all’idea Thiago Motta, non di facile realizzazione per mille motivi e la concorrenza dell’Atalanta è uno di questi, insieme alla delicatezza di un'investitura che deve tenere conto in questo momento di mille fattori, in primis tecnici nella realizzazione della squadra (l’ex Juventus a Firenze ritroverebbe Fagioli e se va come deve andare anche Kean con i quali non è andata bene a Torino), e ambientali visto il rapporto ora ai minimi livelli tra Commisso e la sua dirigenza e i tifosi viola. Ma l’evidenza del tentativo dice che la società è convinta di dare alla panchina vacante il miglior destinatario possibile tra quelli che rientrano ed entrano in orbita-Fiorentina, e così ci sta provando a superare la concorrenza dell’Atalanta. Quel che è certo è che i pezzi del mosaico dovranno andare all’incastro alla svelta, perché ogni giorno che passa è un giorno sottratto alla costruzione della squadra in accordo con le richieste e le aspettative del nuovo tecnico: il club viola pensava di essere se non in vantaggio sui tempi di sicuro in linea, ma la dimissioni di Palladino hanno ributtato tutto all’aria. E ora ha messo nel mirino Thiago Motta per accelerare e partire davvero nei programmi della prossima stagione.
Gli altri allenatori
Tutto considerato, quindi, rimangono le attenzioni su Stefano Pioli, non da ieri e non da oggi ma già da subito a poche ore dal dietro-front dell'ex Monza, persona e professionista ritenuti idonei per rilanciare il progetto viola con l’autorevolezza e la preparazione che servono: un ritorno che sarebbe gradito al diretto interessato e che tutto sommato incontrerebbe i favori di piazza e tifosi. Ma c’è un grande ostacolo, la resistenza dell'Al-Nassr in virtù del contratto tra le parti che ha durata fino al 2027 e gli ostacoli fiscali in caso di rientro in Italia del tecnico parmigiano prima di metà luglio, Pioli continua ad avere la stima della Fiorentina e lo stesso si può dire per Farioli e Gilardino, ma nel loro caso i margini d’azione sono ancora più ristretti.
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