Un paio di «come stai?» sparsi, poi foto, autografi, sorrisi dispensati. Ma no, neanche una risposta. Arek Milik lunedì è stato riaccolto dai suoi tifosi e a qualcuno non sembrava vero: se n'era sentito solo parlare, in quest'annata, però in campo non si era mica visto. Braccato all'esterno del training center, il polacco si è fermato con tutti, estremamente disponibile ed evidentemente disteso: pollice in su a chi gli chiedeva delle condizioni, una replica che però nasconde mille sfumature, alcune delle quali pronte a sfociare nel mercato. Anche in quest'ultimo appena iniziato.
Milik, 360 giorni di stop
Nello stesso pomeriggio dei saluti, Arek ha dato il via al suo piano di rientro. Si sta allenando regolarmente alla Continassa, ma non è sul viale del reinserimento. Anzi: è ancora imbrigliato nelle sedute specializzate, come quella di ieri, come lo sarà oggi. Lavoro personalizzato e distante dal gruppo, ormai da abitudine stagionale. Del resto, sono 360 giorni esatti dallo stop che ha cambiato tutto, di fatto un'intera carriera: Milik si era infortunato al ginocchio nel test in Nazionale, contro l'Ucraina, lo scorso 8 giugno.
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