TORINO - Formalità e priorità. La prima giornata operativa di Damien Comolli, alla Continassa, è servita (anche) a prendere in mano i discorsi aperti di mercato, pur in attesa della definizione del nuovo direttore sportivo. Un rapido approccio di persona con Tudor, un pranzo più meditato con al fianco Chiellini: la macchina bianconera ha iniziato a muovere i pistoni, per recuperare i tempi di gioco lasciati in arretrato dal ribaltone dirigenziale degli scorsi giorni. Il fresco direttore generale seguirà metodologie e filosofie affinate in decenni di esperienza nel mondo del pallone, ma intanto - nell’immediato - ha ereditato alcuni faldoni lasciati aperti sulla scrivania da Giuntoli.
Comolli sul riscatto di Kalulu
E allora, a proposito di formalità, nella giornata di ieri i vertici bianconeri hanno informato il Milan della volontà di esercitare l’opzione di riscatto per Pierre Kalulu: il difensore francese, tra le note più liete dell’ultima, ondivaga, stagione, è così diventato a tutti gli effetti un giocatore della Juventus, a fronte del pagamento di 14 milioni di euro alla società rossonera, cifra che potrà arrivare fino a 17 al verificarsi di alcuni bonus. Approdato a Torino la scorsa estate, con un prestito oneroso di circa 3 milioni, il transalpino ha convinto tanto da terzino destro, come impiegato inizialmente da Thiago Motta, quanto da centrale, dove è stato ben presto dirottato dalla perenne emergenza dell’ultima annata. Scontata, dunque, l’operazione di riscatto. Che era nei piani di Giuntoli e che, di fatto, si è rivelata la prima mossa concreta di Comolli.
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