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Juventus, la furia di Elkann su Giuntoli. Ora sarebbe un errore sostituirlo con un algoritmo

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Juventus, la furia di Elkann su Giuntoli. Ora sarebbe un errore sostituire l'ex ds con un algoritmo

Mentre la Juventus riorganizza la dirigenza, pensando al nome del nuovo direttore sportivo e del nuovo capo dell'area scout, dopo aver definito i ruoli di Damien Comolli e Giorgio Chiellini, il mondo bianconero ancora riflette e discute sulla fine dell'avventura di Cristiano Giuntoli a Torino. Sono troppo grossi infatti il rumore del tonfo dell'ormai ex Managing Director Football bianconero, e le macerie che restano, per passare oltre dopo neanche due giorni dal comunicato che ha annunciato l'interruzione del rapporto con la Juventus, dopo soli due anni dei cinque previsti.

A GIUNTOLI NE' GRAZIE NE' AUGURI - Già il comunicato in sé merita un'analisi. Rileggiamolo: "Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”) rende noto di aver raggiunto un accordo con Cristiano Giuntoli per la risoluzione consensuale dalla data odierna del contratto di direttore sportivo. La decisione è stata maturata dalle parti a seguito di una valutazione congiunta in merito alle prospettive future e reciproche esigenze. Si conferma, inoltre, che Francesco Calvo ha rassegnato le dimissioni, con decorrenza dal 16 giugno 2025, da Managing Director Revenue & Institutional Relations per intraprendere un nuovo progetto professionale. Alla data odierna, sulla base delle informazioni a disposizione della Società, Cristiano Giuntoli e Francesco Calvo non risultano titolari di azioni Juventus".

Juventus, la furia di Elkann su Giuntoli. Ora sarebbe un errore sostituire l'ex ds con un algoritmo

PEGGIO DI ALLEGRI - Un telegramma di poche righe, con le informazioni necessarie. Nessun ringraziamento e nessun in bocca al lupo per il futuro, come solitamente si fa in queste situazioni, anche quando ci si lascia male. Per fare un esempio, lo scorso anno la proprietà della Juventus non prese benissimo il comportamento di Massimiliano Allegri durante e dopo la finale di Coppa Italia vinta con l'Atalanta, ma nel comunicato di pochi giorni dopo che annunciava la risoluzione del contratto, comunque si leggeva: "La società, nel ringraziare Massimiliano Allegri per i risultati sportivi conseguiti nel corso degli anni alla guida della squadra, desidera augurargli il meglio per il suo futuro professionale".

Per Giuntoli invece niente, né un grazie né un augurio per il futuro, a riprova che la Juventus e l'ex ds del Napoli si lasciano brutalmente, al termine di due anni che sono stati il contrario di quello che John Elkann auspicava, ovvero "plasmare la Juventus del futuro ". Da parte dell'azionista di maggioranza della Juventus oggi ci sono solo una tremenda delusione per l'operato di Giuntoli e per le sue scelte su allenatore, squadra, spogliatoio e mercato, e un anche un mea culpa per aver affidato tanto potere, troppo potere, a una sola persona, un fattore che su calciomercato.com avevamo evidenziato in tempi non sospetti.

LA NUOVA DIRIGENZA - Ora, per non ripetere lo stesso errore, la Juventus ha deciso di costruire una squadra dirigenziale più strutturata e più eterogenea. Sotto al presidente Gianluca Ferrero e all'ad Maurizio Scanavino si posiziona Damien Comolli, nuovo Direttore generale coadiuvato da Giorgio Chiellini, nell'inedito ruolo di Director of Football Strategy. Completeranno il quadro un nuovo direttore sportivo (Massara? Salihamidzic? Lopez?) e un nuovo capo dell'area scouting (Tognozzi? Bezhani?).

L'ALGORITMO NON BASTA, CI VUOLE EQUILIBRIO - Per la Juventus, dopo aver sbagliato nell'attribuire troppo potere a una persona solo, oggi il rischio è quello di affidarsi in modo eccessivo a numeri e algoritmi (il punto forte di Comolli). Zvonimir Boban, che al Milan è stato vittima di una situazione simile, lancia l'allarme: "I dati da soli non bastano, ci vuole fiuto e bisogna vedere i calciatori". **Elkann, affiancando Chiellini e un ds tradizionale a Comolli, spera di trovare quell'equilibrio decisionale che alla Juventus nelle ultime due stagioni è completamente mancato.

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