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Juventus, Comolli mette in pausa Gatti e McKennie: cosa succede con i rinnovi

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Juventus, Comolli mette in pausa Gatti e McKennie: cosa succede con i rinnovi

items-center text-gray2 flex text-sm gap-1.5"> Marco Amato, inviato a Torino

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Sono passate 48 ore dal primo ingresso di Damien Comolli nella sede della Juventus. 48 ore per prendere confidenza con l’ambiente, avviare i primi colloqui e orientare le prime scelte. Al suo arrivo, il direttore generale ha trovato ad accoglierlo l’ufficio vuoto di chi precedentemente gestiva l’intera area football, Cristiano Giuntoli.

In maniera più o meno figurativa, però, si può immaginare che quella scrivania fosse appesantita dai tanti faldoni lasciati in sospeso, dossier che passano di mano in mano alla ricerca di una soluzione. L’ex presidente del Tolosa ha dimostrato, fin da subito, di non voler entrare a gamba tesa, ma questo non significa che non sia un decisionista, intenzionato a imprimere la propria impronta sul mondo Juve già da subito.

Juventus, Comolli mette in pausa Gatti e McKennie: cosa succede con i rinnovi

Questo raccontano le prime scelte. Il colloquio positivo con Igor Tudor e lo spiraglio che si apre sempre più ampio per un futuro che vada oltre la bandiera a stelle e strisce che sventolerà sul Mondiale per Club. Dall’altra parte, la scelta sempre più vicina e forte – e di indirizzo -, di affidare l’area scout a Viktor Bezhani, che ricopre questo ruolo al Tolosa, invece di affidare la ricerca dei giocatori a chi aveva già lasciato il segno – in positivo -, in bianconero, Matteo Tognozzi.

GATTI E McKENNIE IN PAUSA - Tra i faldoni rimasti nel mezzo, ancora senza soluzione, ci sono quelli legati ai rinnovi. Comolli ha ereditato da Giuntoli discorsi ben avviati con gli entourage di Gatti e McKennie, questioni a cui sembrava mancare solo la firma in calce per essere definiti risolti. Mentre il pulsante dell’avanzamento rapido era schiacciato, il nuovo direttore generale della Juventus ha premuto sulla pausa.

Situazione di standby per i contratti dei due: quello del difensore italiano scade nel 2028, quello dello statunitense nel 2026. Entrambi, dopo una stagione da insostituibili, vorrebbero gli venisse riconosciuto lo status di titolari, soprattutto a livello economico. Toccherà a Comolli, dunque, decidere se sbloccare la situazione o se dare un occhio al mercato, dove le offerte per i due non mancano.

SAVONA SI' - Meno intricata, invece, sembra essere la questione Nicolò Savona che viaggia verso un rinnovo lungo – con vista 2030 -, e un adeguamento dell’ingaggio.

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