TORINO - Il pensiero è al Mondiale per Club, così come è prioritario il mercato strettamente inerente alla competizione in terra americana che scatterà ufficialmente tra una settimana con il match di apertura tra Al Ahly e Inter Miami. Ma la Juventus sta cominciando a strutturare quelle che saranno le mosse necessarie a rinforzare una rosa che nell’ultima stagione, al netto dei vari scompensi con il cambio di guida tecnica, ha ottenuto risultati al di sotto delle aspettative, soprattutto in Champions, in Coppa Italia e in Supercoppa italiana. Al Mondiale per Club si andrà così, con le conferme in prestito di Conceiçao e Kolo Muani e i rientri di Rugani e Kostic, però cominciano i movimenti del tandem Comolli-Chiellini, in attesa dei rinforzi anche sul piano dirigenziale, con l’ingresso del capo degli osservatori Bezhani e il possibile innesto di un direttore sportivo (Salihamidzic e Massara i nomi più chiacchierati tra gli addetti ai lavori).
Juve a misura di Tudor
Si studia una Juve a misura di Tudor: il tecnico croato è stato confermato per il Mondiale per club e rassicurato per il futuro, ma al di là della conferma c’è la volontà della dirigenza di modulare le scelte di mercato su una struttura tattica che possa variare dal 3-4-2-1 al 3-5-2. Con tale vestito tattico diventa fondamentale, per la Juventus, rinforzare come si deve le fasce: nelle nove partite con Tudor allenatore (cinque vittorie, tre pareggi e una sconfitta) i titolari tra i quinti - il termine con cui gli allenatori adesso indicano gli esterni a tutta fascia - sono stati Nico Gonzalez quattro volte a destra, Cambiaso anche quattro a sinistra, poi Weah e McKennie su entrambe le fasce e pure Alberto Costa (che ha fatto anche il terzino basso e il centrale di destra).
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