Il suo commissario tecnico, Robert Prosinecki, era stato chiaro: «Adzo», come lo chiama lui, gli ricordava persino Boban. Un’investitura bella e buona, mentre tutto intorno ci si faceva domande sulla sua qualità, su ciò che potesse dare alla Juventus e sulla grande occasione che si prospettava davanti al ragazzo. Classe 2006, e non è un dettaglio, anzi: è la base di tutta la storia. Che racconta gli inevitabili bassi e la voglia di trasformarli in alti, anche facendo un passo indietro come nell’ultima stagione: quando lo spazio tra i grandi si è fatto così risicato, non c’è stato da pensarci su due volte. Anzi: si è andati dritti verso l’occasione più immediata e vicina, cioè quella in Serie C. Con la Next Gen, 4 gol portati a casa, buonissima connessione con Guerra, e quelle giocate tanto raccontate e finalmente viste.
Da dove riparte Adzic
Da dove ripartirà? Difficile dirlo, oggi. L’obiettivo è inevitabilmente quello di giocare di più. Alzando l’asticella come il livello, dunque con una chance da cogliere verosimilmente in Serie A. Comunque, si vedrà. L’idea della Juve è di lasciare campo alle valutazioni e muoversi di conseguenza: se Tudor riterrà di poter ripartire anche da Adzic, allora farà di tutto per tentare una valorizzazione interna. Scenario complicato, però da tenere lì, come tiene nel cuore quest’ultima convocazione accumulata con la nazionale maggiore, la possibilità di esserci contro la Repubblica Ceca.
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