La linea Maginot del quarto posto cambia le carte in tavola e le prospettive alla finestra. Al di sopra ci sono introiti e ambizioni, al di sotto tempi duri e sacrifici. La vittoria da batticuore a Venezia, lasciapassare per la prossima Champions, ha così allungato i suoi effetti su quel che sarà il mercato della Juventus. In entrata, ma anche in uscita. Le congiunture economiche sono quelle che sono, d’accordo, e tali restano. Ma la delicata prospettiva di dover compensare i mancati introiti Uefa è venuta meno, per il sollievo della Continassa intera. E, con essa, anche la necessità di mettere in vetrina i propri pezzi più pregiati. Un affresco che potrebbe e dovrebbe cambiare gli scenari intorno ad Andrea Cambiaso, a un passo dall’addio ai colori bianconeri soltanto cinque mesi fa.
Il futuro di Cambiaso
Nella sessione di mercato invernale, infatti, il Manchester City aveva alzato il pressing sull’esterno allora ancora nelle mani di Thiago Motta, salvo dover mollare la presa negli ultimi giorni di gennaio a fronte delle spese già affrontate per mettere sotto contratto Marmoush, Gonzalez, Khusanov e Reis. Roba da oltre 210 milioni complessivi. Le parti si erano lasciate con la promessa di ritrovarsi in estate, ma non è detto che sia così: la pista pare essersi raffreddata. E non per forza con il dispiacere degli attori protagonisti. Cambiaso, in fondo, alla Juventus si trova bene. E lì si vede ancora nei prossimi anni. L’ultima stagione l’ha visto diventare uno dei grandi leader tecnici della squadra, almeno fino al momento dell’infortunio alla caviglia contro il Bologna. Poi ha incontrato qualche difficoltà nello smaltire la noia fisica e nel ritrovare la condizione migliore. Ma Tudor, salito al timone a fine marzo, ha fatto in tempo ad apprezzarne le qualità tecniche in campo e anche quelle morali fuori. Al punto da ritenerlo un punto fermo del suo nuovo progetto tecnico. Il ruolo lusinga il diretto interessato, anche se c’è un… però.
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