Il ruolo di mamma Veronique
Figura importantissima nella vita privata e professionale di Rabiot è mamma Veronique, che l'ha sempre consigliato nell'arco della sua carriera: “Mi ha sempre sostenuto, è sempre stata al mio fianco e mi ha sempre detto: 'Tu concentrati sul tuo calcio e su quello che succede in campo. A tutto il resto ci penso io'. Per un calciatore, ci sono cose che possono entrare nella tua testa perché ci sono così tante cose da gestire intorno a te. A volte non sai a chi delegare tutto questo. Può essere un peso. Da subito mia madre è stata presente per gestire tutto quello che succedeva intorno a me e per lasciarmi concentrare sul campo. È questo che mi ha permesso di progredire come ho fatto e di avere il successo che ho avuto”. E ancora: “È sempre stata molto ambiziosa. V*uole il meglio per me e ha sempre fatto le cose come le ho chiesto. Questo è importante perché forse con altre persone, estranee alla famiglia, le cose non sarebbero andate così. È molto professionale e meticolosa, come lo sono io. Ci somigliamo molto*”.
A marzo, al ritorno al Parc des Princes, sia lui che mamma Veronique sono stati presi di mira con cori e striscioni: “Se è stata dura? Sì, certo. Ma che si tratti di lei o di me, ci siamo costruiti una corazza dura. Perché in questo ambiente bisogna essere armati. A questo livello, anche lei è eccezionale perché non lascia trapelare nulla, è concentrata sui suoi obiettivi e non importa quello che la gente dice intorno a lei. Se è convinta che una cosa sia la scelta giusta e che stia facendo la cosa giusta, la farà e non si lascerà intimidire da ciò che accade all'esterno”. Infine. “Bisogna avere una mentalità solida, e lei ce l'ha, soprattutto per le cose che abbiamo passato insieme nella nostra famiglia. Sono cose che ci hanno forgiato e su questo piano è imbattibile”.
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