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3. Sampdoria, situazione delicata per Niang: confronto con Mancini post Juve Stabia, il punto
Getty Images
Sampdoria, situazione Niang: confronto con Mancini post Juve Stabia, pochissimi allenamenti sul campo
5 minuti fa
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La notte di Castellammare di Stabia ha segnato un punto di non ritorno per la Sampdoria. La sconfitta contro la Juve Stabia è costata ai blucerchiati la retrocessione in Serie C, e ha lasciato strascichi profondi dentro e fuori dal campo. Uno dei protagonisti in negativo della serata è stato Mbaye Niang, autore di un errore sotto porta pesantissimo che ha gravato come un macigno sull’esito della gara. Un episodio che ha fatto da spartiacque nella sua esperienza in maglia doriana, già travagliata e ora in bilico.
Nel post-partita, lo spogliatoio è stato teatro di un confronto acceso tra Niang e il direttore sportivo Andrea Mancini. Toni alti, clima teso. Subito dopo, l’attaccante franco-senegalese ha chiesto qualche giorno di permesso per tornare in Francia e riflettere. Mancini e il presidente Matteo Manfredi hanno concesso il nulla osta. In quelle ore sono rimbalzate voci su una possibile risoluzione anticipata del contratto, ma si sono rivelate infondate. Niang è tornato regolarmente a Bogliasco il 16 maggio, partecipando al primo allenamento della settimana.
Nel frattempo, le tensioni si sono spostate fuori dal campo. Due giorni dopo la retrocessione, sotto l’abitazione di Niang e del compagno Ronaldo Vieira, alcuni tifosi hanno lanciato fumogeni e intonato cori pesanti, espressione di un malcontento diffuso. Il clima attorno all’attaccante si è fatto rovente, alimentato anche da dietrologie e ricostruzioni non confermate. Si è parlato molto del rapporto tra Niang e l’ex direttore sportivo Pietro Accardi, uomo chiave nel suo arrivo a Genova. È stato Accardi a convincerlo a vestire la maglia blucerchiata, tagliandosi persino parte dello stipendio per chiudere l’operazione. Da quando Accardi è stato sollevato dall’incarico, il rendimento di Niang è calato, secondo alcuni in modo evidente. Eppure, i tecnici Evani e Lombardo gli hanno dato fiducia: quattro volte titolare nelle ultime sei partite, altre due da subentrato.
Nonostante questo, la situazione attuale lascia dubbi. La sua presenza a Bogliasco è stata discontinua: negli ultimi venti giorni si è visto poco al campo di allenamento del Mugnaini, senza mai aggregarsi pienamente al gruppo. Anche ieri mattina ha dato forfait, ufficialmente per un sintomo influenzale. Eppure, fino a poche settimane fa, Niang era considerato un punto di riferimento. Il presidente Manfredi, l’ex ds Accardi, l’attuale ds Mancini e i tecnici in panchina lo hanno sempre indicato come uno dei leader dello spogliatoio. In campo ha spesso spronato i compagni e incitato la curva, ricevendo applausi anche nei momenti più difficili. Ma dopo la retrocessione, tutto è cambiato. Da figura carismatica a capro espiatorio nel giro di pochi giorni. Ora la Sampdoria spera di recuperarlo per i playout. Lui viene descritto da Il Secolo XIX come concentrato sull’obiettivo, consapevole che serve un segnale forte per riscattare una stagione che, fin qui, è stata un fallimento. Il futuro si deciderà solo a fine campionato, ma una cosa è certa: per Niang, il tempo delle parole è finito. Ora servono i fatti.
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