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Weah, retroscena Rabiot! E per Douglas si può chiudere: quanto vuole la Juve

INVIATO A HERZOGENAURACH - È stata una giornata d'attesa, convulsa, particolare, a tratti di speranza e alla fine di consapevolezza. Timothy Weah sarà presto un giocatore del Marsiglia, ma non è stato ieri il giorno. O meglio: Juventus e OM hanno trovato un accordo sulla formula e sulla base fissa, con i francesi impegnati a pagare subito 2 milioni di euro - di fatto, lo stipendio del giocatore - e 13 di obbligo di riscatto, il numero che ha messo tutto in discesa già nella giornata di sabato. A provocare l'accelerata pressoché definitiva è stato poi il nodo sciolto sui bonus: altri 3 milioni per i bianconeri, stavolta però basati sulle prestazioni dell'americano e (in particolare) sul piazzamento finale della squadra di De Zerbi, l'uomo a cui Timothy aveva dato la sua disponibilità ormai da giorni, a tal punto che il braccio di ferro con la Juve ha preso pieghe strane, curvoni affrontati in frenata e rettilinei veloci, per poi andarsi a incagliare e quasi a cedere del tutto, con i bianconeri in attesa di un diverso colpo di fulmine per il calciatore dall'Inghilterra, così da arrivare a una cessione da almeno 20 milioni di euro. Ma no, dalla Premier nessuno ha poi concretizzato il proprio interesse, nemmeno nei più recenti contatti con l'Everton.

Weah vuole tornare in Francia

E comunque Weah era stato chiaro che più chiaro non si può. All'agente Sambague, fisso a Torino da giorni, aveva parlato dell'OM come unica soluzione al suo mal di Juventus, nato dall'esclusione di fine giugno con la mancata convocazione per la sfida al Manchester City nel Mondiale per Club e acuito dall'accordo trovato dallo stesso club con il Nottingham Forest. Destinazione (quantomeno) non gradita dall'esterno. Che voleva tornare in Francia dopo l'esperienza al Lilla, e che lo farà, a maggior ragione dopo le ideali strette di mano, le prime, arrivate nella call definitiva tra le parti. L'americano attende la sola definizione dei dettagli. In ballo ci sono le commissioni e la percentuale sulla futura rivendita, che per Comolli non può essere inferiore al 10%. Dunque, si tratta. Lo si fa ancora. E però lo si farà teoricamente per poco, specialmente dopo tutto il lavoro di queste ultime ore, quelle in cui Tim in realtà già avrebbe voluto prendere il primo volo per la Francia.

Il ruolo di Rabiot

E proprio lui, proprio l'esterno, com'è che sta vivendo questi attimi in ritiro? Pochi spifferi, quasi nessuno, però chi gli è intorno racconta delle valigie fatte e della convinzione massima sul progetto. Tra gli autori della cessione, almeno tra quelli ufficiosi, può iscriversi pure Adrien Rabiot: una buona parte dell'opera di convincimento è infatti arrivata dal centrocampista, in bianconero dal 2019 al 2024. Tutto il resto però l'ha fatto la possibilità di lavorare con un allenatore intrigante come De Zerbi: lo utilizzerà più alto. Almeno è questa l'idea, che piace a Weah, assolutamente tentato dal ritrovare feeling con la sfera offensiva del suo gioco. Del resto, l'aveva detto un anno fa, quando aveva ripreso a far gol, e con tenue continuità. «La differenza rispetto a prima? Beh, adesso sono in attacco», la risposta dello scorso novembre, appena giunto a quota quattro reti. Thiago Motta l'aveva testato non solo da ala pura, ma anche da punta centrale, costruendogli in qualche modo un ruolo da protagonista. Poi un infortunio. Quindi altre scelte. E infine la beffa: quella di non essere stato più in grado di risalire gerarchie mobili come le scale di Harry Potter.

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