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Gila e Provstgaard pronti per Como e Verona: tutte le scelte di Sarri per il debutto in Serie A

ROMA - Camera doppia con vista lago. La prenotazione per Como, domenica 24 agosto, è stata formalizzata e non si accettano disdette dell’ultim’ora da Gila e Provstgaard, il nuovo tandem della Lazio. Per Sarri significherebbe sprofondare nell’emergenza al debutto in campionato. Basta la penale con Romagnoli, due giornate di squalifica da scontare, complice il cartellino rosso nello scellerato epilogo della Serie A lo scorso 25 maggio all’Olimpico, ko con il Lecce e addio all’Europa. L’ex capitano del Milan, vero leader e interprete del sistema sarriano, tornerà a metà settembre, dopo la prima sosta di campionato, per il confronto con il Sassuolo al Mapei di Reggio Emilia. Patric stesso discorso: si è stirato e ne avrà per un mese. Di Gigot si sono perse le tracce il 20 luglio dopo appena sei giorni di preparazione a Formello. Restano lo spagnolo e il danese, non è una barzelletta, ma la pura verità e non c’è tanto da ragionare sulla probabile difesa titolare. I due centrali sono già stati battezzati, come peraltro sta raccontando il precampionato.

Lazio, il cardine

Gila e Provstgaard fanno coppia fissa, è successo due volte in Turchia per le amichevoli con Fenerbahçe e Galatasaray, accadrà di nuovo sabato per il test con il Burnley, nella contea del Lancashire. Un banco di prova niente male in previsione della Serie A, a maggior ragione se il Como di Fabregas dovesse aggiungere Morata all’artiglieria già pesante allestita con Nico Paz e Diao. Servirà la protezione di Rovella, è logico, ma Sarri si fida del nuovo tandem. Gila è un top, su cui non ha messo il veto alla cessione soltanto due mesi fa, tornando alla Lazio. Nell’estate 2023 Mau si oppose all’ipotesi di prestito al Verona a cui stava pensando Lotito, ingolosito dal possibile arrivo di Bonucci, oggi assistente del ct Gattuso con l’Italia, all’epoca in uscita dalla Juve e all’ultima stagione in carriera. Ottimo il rapporto tra Mau e Leo, ma Gila stava crescendo a vista d’occhio e il tecnico della Lazio valutava il sorpasso su Casale: non aveva senso lasciarlo andare e alterare gli equilibri del reparto, peraltro ingaggiando un difensore con il curriculum di Bonucci. Così andò. Gila trascorse le prime dodici giornate in panchina, ma alla prima occasione utile entrò in campo e non uscì più dal blocco dei titolari sino all’epoca dell’avvento di Tudor. Sarri, è vero, lo aveva utilizzato pochissimo nella prima stagione di Lazio (2022/23), ma l’ex Castilla veniva dalla Serie C spagnola e aveva bisogno di addestramento. Un anno duro, alla resa dei conti decisivo per la sua esplosione.

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