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Kolo Muani alla Juve fino alla fine

Il tempo è tiranno, ma è salomonico. Alle volte è contro di te, in altre circostanze ti aiuta. Così per la Juventus: nel caso di Kolo Muani diventa un importante alleato, considerato che non si sta allenando con il gruppo del Paris Saint-Germain e presumibilmente - con percentuale bulgara - non farà parte della brigata per il viaggio a Udine, dove il 13 giocherà la Supercoppa Europea contro il Tottenham. In questo senso tra i parigini c'è irritazione crescente perché l'idea era quella di chiudere l'affare il prima possibile, mentre l’allungare i tempi porta i bianconeri a una posizione di vantaggio: quella di potere tirare la corda sulle proprie posizioni, ben sapendo che l'intenzione dello stesso francese è quella di tornare a Torino per concludere l'opera iniziata lo scorso gennaio con il prestito secco.

Kolo Muani, il 'braccio di ferro' tra Juve e Psg

Così la situazione non è cambiata di molto: il PSG valuta Kolo Muani 57 milioni - per evitare una minusvalenza - e sono disposti a cederlo solamente a titolo definitivo. O, comunque, con la certezza che maturi un obbligo di riscatto, quindi legandolo a eventi probabili come la salvezza della Juve o al primo punto di febbraio (per ragioni fiscali). Dall'altro lato invece tutte le proposte fatte finora avevano condizioni capestro, sia collettive che individuali: qualificazione in Champions, numero di presenze e totale gol. Troppo complicato e con l'impressione che fra dodici mesi ci sarebbe più o meno lo stesso scenario. Anche le cifre sono abbastanza diverse fra prestito e obbligo di riscatto, fissato intorno ai 40 milioni. Non siamo ancora agli sgoccioli, però nelle scorse ore anche il Newcastle - sfumato Sesko con gli altri - ha fatto un sondaggio per capire la disponibilità. Kolo Muani continua ad aspettare in maniera speranzosa di tornare in Italia, preferendola anche a un'esperienza in Inghilterra, poiché in una società di minor grido rispetto alle fab four al netto della possibilità di giocare Champions.

Non si sblocca la situazione di Vlahovic

Proprio i Magpies potrebbero essere un'opzione per Dusan Vlahovic, uscito dal giro dei bomber che contano ma che non ha mai dato un'apertura per il rinnovo. Qui il problema è sempre il solito, cioè uno stipendio da 12 milioni di euro che nemmeno in Premier hanno voglia di corrispondere. Certo, il rischio di rimanere con il cerino in mano è decisamente alto, perché è una corsa contro il tempo per non replicare quanto fatto con Federico Chiesa un anno fa. Servirebbe un miracolo per non ammettere la sconfitta contro il serbo, intenzionato ad accettare solo grandi club e senza perdere un euro dell'ultimo anno di contratto con la Juve. Quindi, oltre a un'offerta, bisognerebbe contrattare la buonuscita con lui e con i suoi agenti, non troppo teneri quando si parla di moneta, commissioni e numeri. Dunque per ora la Juventus rimane incartata nella propria posizione, laddove il tempo gioca un ruolo da protagonista, a poco più di tre settimane dalla chiusura della sessione di mercato.

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