tuttosport.com

La Juve tra passione e il pensiero di Tudor: un male d'amore in un mare d'amore

Alla fine è tutta una questione d’amore. Sì, ok, anche di milioni, ma i tifosi sono romantici per definizione e ieri, quelli della Juve, hanno fatto una di quelle follie da veri innamorati: andare allo stadio per vedere una partita tecnicamente insignificante, sfidando i 37 gradi (percepiti 39) di un torrido 13 agosto. E hanno abbracciato la squadra, le hanno fatto sentire la loro fiducia, le hanno consegnato le loro speranze e hanno celebrato il senso di appartenenza con il rito antico, ma ancora attuale della partita in famiglia. Anche i fischi a Vlahovic sono una questione di amore, amore tradito in questo caso, perché gli ultimi mesi hanno aperto una crepa sempre più profonda e se rimangono gli irriducibili dusanisti, la maggioranza dei tifosi sposa quei fischi per un giocatore che, dopo anni travagliati e poco esaltanti, ora blocca il mercato del club. Questo non significa che ieri si è celebrato il divorzio tra Vlahovic e il popolo bianconero, ma che Vlahovic ha annusato l’aria che tira e potrebbe tirare per dodici mesi, qualora decidesse di bivaccare alla Juventus in attesa della scadenza di contratto. A due settimane abbondanti dalla fine del mercato, il pomeriggio di ieri è una tappa importante nella più faticosa vicenda dell’estate bianconera, significativamente caduta in corrispondenza della festa della famiglia bianconera. Era bello il clima dello Stadium di ieri, è stato bello il tributo a chi, nella passata stagione, ha onorato il motto della casa, vincendo un trofeo: le Women in particolare si sono prese i meritati applausi del trentamila, che sarebbe bello rivedere tutti quanti a un loro partita.

L'orgoglio dello Stadium per le Women

A distanza di otto anni dalla nascita, la squadra femminile è passata dall’essere una curiosità accolta con una benevolenza un po’ dovuta a rappresentare un elemento sempre più importante della juventinità. Gli applausi di ieri non erano accondiscendenti, ma orgogliosi e lo scudetto, vinto alla grande, è una soddisfazione autentica. Anche questo è amore, anzi è un’evoluzione assai apprezzabile dell’amore juventino. Il fatto che fosse una festa di famiglia è stato preso molto sul serio da John Elkann che l’ha schierata proprio tutta, la sua, vestendola rigorosamente di bianconero. La passione dei suoi figli per la Juventus è forte e, a qualcuno, ricorda quella del loro bisnonno. In tribuna brillavano loro gli occhi, che non hanno perso un attimo della partita. Guardandoli si può pensare che 102 di proprietà tendano all’infinito o almeno a un’altra generazione. L’unicità della Juventus sta proprio nella secolare continuità della proprietà, che in tempi di fondi stranieri, azionisti volanti e speculatori, è una garanzia enorme per chi ama il club. Al netto di qualsiasi considerazione troppo retorica e pelosa, non è un dettaglio il fatto che la passione per la Juventus, nei novanta minuti della partita, fa battere ugualmente il cuore a chi possiede il club e a chi lo tifa.

Elkann tra sogni e mercato

Poi ci sono i cicli vincenti cui seguono sempre, inevitabilmente, anni difficili, nei quali ogni tifoso ha un mente un piano migliore della proprietà e la critica, anche con ferocia. Anche questo, in fondo, è amore. E le vittorie lo sublimano in modo più goloso. Tant’è che lo stesso John, ieri pomeriggio, ha ribadito che bisogna vincere. Chissà se Tudor, che lo ascoltava compito, avrebbe voluto aggiungere qualcosa? Tipo: "Ok, capo, ma allora forse servirebbe comprare qualcun altro". Di sicuro lo ha pensato. Non è un’estate facile, Tudor (e non solo lui) lo sapeva benissimo, forse non si aspettava di arrivare al 13 di agosto con così tanti punti interrogativi sul foglio della rosa. Ieri, ha trasformato quella che una volta veniva chiamata Juve A-Juve B in Juve B-Juve C, perché contro la Next Gen ha schierato in pratica una squadra di riserve (fatta eccezione per Gatti). Un undici nel quale erano forse in tre a essere sicuro di giocare ancora nella Juventus dal primo settembre e questo rende l’idea della precarietà nella quale sta cercando di costruire la stagione. La buona notizia è che, nonostante tutto, ci sta riuscendo abbastanza bene e sabato l’amichevole con l’Atalanta sarà un test interessante. Con meno amore, ma più significati tecnici.

WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Read full news in source page