TORINO - Ancora ieri sera, la pazienza era l’unica e ultima chiave del ritorno di Kolo Muani alla Juventus. Il francese la sta evidentemente esaurendo: è da inizio luglio che attende di tornare a Torino, di riabbracciare i compagni, di recuperare quel posto da centro nevralgico dell’universo bianconero. Eppure, tocca aspettare. Almeno un po’, praticamente pochissimo. Il tempo di ricevere il via libera da parte del Psg, con cui la Juve ha trovato un accordo da giorni, da quando ha insomma deciso di poter procedere per l’approdo del francese a prescindere da ciò che accadrà sul fronte Dusan Vlahovic. Non un passaggio banale, semmai la mossa decisiva per chiudere a eventualità alternative, qualche possibile incastro in un giro di punte che in queste ore sembra in prossimità di realizzarsi, e che potrebbe coinvolgere proprio il serbo. Comunque, non toccherà Randal, per il quale il destino coinciderà con il desiderio, quello coltivato fino in fondo: no alle proposte arrivate un po’ ovunque, dall’Inghilterra soprattutto - il Newcastle, complice il caso Isak, aveva chiesto informazioni a più riprese - e qualcosina anche dall’Italia, con Inter e Napoli alla ricerca di un attaccante di livello. No, Kolo sarà di nuovo bianconero e l’hanno ribadito inoltre i contatti delle ultime ventiquattr’ore, un rapido riaggiornamento per non tenere la situazione completamente in standby, e ferma solo per la mancanza del semaforo verde per volo e visite mediche. Tutto il resto, in pratica, è un discorso già fatto. Sigillato dalle reciproche volontà.
Kolo Muani torna alla Juve: i dettagli
Muani si ridurrà l’ingaggio che percepiva a Parigi, portandolo con ogni probabilità a una cifra superiore ai 5 milioni di base fissa, da allungare con dei bonus specifici. Ai campioni d’Europa, invece, un totale di 55 milioni con una partenza in prestito oneroso da 10 milioni, quindi i 45 per completare l’acquisto. Che non sarà in discussione, nemmeno nel caso in cui dovesse arrivare un anno particolarmente complicato per Tudor e i suoi: è stata la condizione fondamentale per congelare l’accordo, perché la necessità dei francesi era quella di risolvere un problema che nessuno aveva voglia di trascinarsi ancora a lungo. E se non fosse arrivata la Juventus, ecco, la sensazione generale era che in qualche modo qualcuno li avrebbe ugualmente accontentati. Lo farà Comolli, ieri più impegnato sul nodo Douglas Luiz e adesso pronto a riaprire il faldone sul ragazzo di Bondy, 10 reti in appena sei mesi italiani, compresi un paio al Mondiale per Club, torneo ed esperienza dai quali l’idea di proseguire insieme si è fatta inevitabilmente più forte. È che la Juve si è resa conto di aver bisogno di Kolo, e Kolo ha capito di poter brillare con la Juve. Anche l’arrivo di Jonathan David non cambierà questo scenario, ugualmente forte ed estremamente radicato. Il motivo? Igor immagina di poterli schierare insieme, sfruttando l’interscambiabilità di entrambi in zona offensiva. Insomma: dall’inizio o più probabilmente a gara in corso, quando avrà bisogno di reti praticamente garantite, potrà allora sfoderare l’intero arsenale. Ed è una bella differenza rispetto a Thiago Motta, a un anno fa, alla consapevolezza di poter contare realmente solo su un Dusan Vlahovic in tono minore, per la fiducia riposta in Arek Milik e nella possibilità che Nico Gonzalez potesse adattarsi nel ruolo di punta. Perciò, meglio abbondare. E meglio fare in fretta. Magari in queste ore, magari entro questa sera. Muani spera sia l’ultima da giocatore del Psg e contemporaneamente la prima da juventino, ma non più in affitto. Finché dovrà, comunque, continuerà ad allenarsi con le riserve di Luis Enrique.
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