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McKennie, last dance Juve: il rinnovo sfuma così da Giuntoli a Comolli

Chissà se dietro la scelta del cambio di numero di maglia da parte di Weston McKennie non si nasconda qualche segnale di mercato. Nelle scorse ore l'americano ha accettato di lasciare la sua 16 a Michele Di Gregorio. La saracinesca bianconera ci teneva particolarmente a riavere sulle proprie spalle quel numero, che per il portiere di Corsico ha un significato profondo e speciale in ricordo del padre prematuramente scomparso quando l'estremo difensore era ancora un ragazzino.

Se l'anno scorso il texano aveva declinato l'invito a cedere la numero 16 (facendo valere la maggior anzianità all'intero della squadra), stavolta ha capitolato. Anche perché l'Uomo DiGre rappresenta il presente e il futuro della Vecchia Signora tra i pali; mentre la mezzala statunitense appare indirizzato a vivere la sua last dance juventina.

No al rinnovo

Dopo una trattativa durata mesi e con vari interlocutori differenti (prima Giuntoli e ora Comolli) gli agenti dell'ex Schalke, che ora ha optato per la maglia numero 22, non hanno trovato l'intesa con la Juve per prolungare il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Al tempo stesso il Maghetto, come è soprannominato il classe 1998 per la sua grande passione nei confronti della saga di Harry Potter, ha deciso di restare in bianconero. Al momento l'idea dell'americano, infatti, è di iniziare la stagione col contratto in scadenza e poi si vedrà. Della serie: o la Juve lo accontenterà nei prossimi mesi oppure dopo il Mondiale andrà via a parametro zero. Un salasso che dalle parti della Continassa avrebbero evitato volentieri anche se al momento non si registrano proposte concrete al di là di qualche sondaggio arrivato da Turchia e Arabia. Niente di così allettante per Wes che avrebbe preso in considerazione solamente club di prima fascia in uno dei principali campionati europei. E così avanti insieme, più per inerzia che reale convinzione delle parti.

Stessa storia e retroscena

Con McKennie che si appresta, quindi, a superare l'ennesima estate vissuta sul mercato e da possibile partente. Ormai una abitudine per l'americano, che fino a poche settimane fa sperava ancora nella blindatura da parte della Vecchia Signora. Un lieto fine mancato, visto che l'accordo per il prolungamento del contratto fino al 2028 alla fine non è decollato. Ma andiamo con ordine. In primavera sulla questione filtrava, invece, grande ottimismo dopo i contatti positivi impostati nel mese di aprile con l'ex dt bianconero Cristiano Giuntoli. All'epoca il rinnovo era stato ipotizzato su base triennale con un aumento dell'ingaggio dagli attuali 2,5 a 3,5 milioni a stagione. A completare la bozza d'intesa anche una corposa commissione in favore dei suoi agenti (Wasserman Group), ritenuta evidentemente troppo alta (a posteriori) dai vertici del club bianconero visto che poi il prolungamento non è stato completato e formalizzato. I dialoghi, infatti, in queste settimane hanno subito un brusco rallentamento, in concomitanza con l'arrivo al timone dell'area dirigenziale di Damien Comolli. E così la situazione è rimasta cristallizzata senza sfociare in una svolta definitiva.

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