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Tudor, Kalulu e il messaggio a Comolli: summit mercato Juve, cosa serve e i nomi

Aver ritrovato Bremer, aver visto David segnare. Aver persino rivitalizzato Vlahovic, a prescindere da come andrà. Ecco: ieri mattina, nel primo di quello che sarà un classico appuntamento del giorno dopo, i volti della dirigenza erano evidentemente distesi. E per un motivo sopra ogni altro: la sensazione è che questa Juve, così com’è stata modellata da Igor Tudor, abbia trovato una sua missione, funzioni in virtù di compattezza e coesione. Un aiuto non da poco, se il mercato è esattamente ciò che appare: necessariamente povero, forzatamente privo di colpi a effetto. Perciò, nell’ultimo summit in cui si è fatto il punto sulle situazioni in entrata e in uscita in zona Continassa, la priorità è stata allora quella di non farsi prendere dalla frenesia da ultimi giorni, perché l’idea generale e generalmente condivisa è che la Juventus proprio non ne abbia bisogno. Di certo, nessuno ha ignorato il messaggio lanciato dall’allenatore con l’undici iniziale: Pierre Kalulu esterno destro, a tutta fascia, quando tra le opzioni c’erano Joao Mario, Weston McKennie, eventualmente pure Nico Gonzalez, da cui dipendono parecchi destini degli acquisti attualmente in bilico.

Juve, Tudor si aspetta qualcosa sulle fasce!

Cos’avrà voluto allora dire, Igor? Che uno su quell’out lì, sì: se lo aspetta. Lo brama. E se in attacco e a centrocampo può fare anche a meno di nuovo materiale, quello relativo alla fascia sembra quasi un grido d’allarme, per quanto il rientro di Nicolò Savona in gruppo (atteso oggi) non sia una banalità. E nemmeno un dettaglio da sottovalutare. Banalmente perché l’eventuale arrivo di un laterale, per Comolli e Modesto, era sempre stato vincolato all’uscita del prodotto del vivaio, da cui i bianconeri avevano tutte le intenzioni di monetizzare una cifra vicina ai 20 milioni di euro, caldeggiata in particolar modo quando un paio di interessamenti dall’Inghilterra sembravano lì per concretizzarsi. E invece. Solito film: una prima parte a montare le premesse e l’ultima, persino l’ultimissima, a non srotolare la trama, che dal brusco stop non ha saputo trovare un finale alternativo a quello meno ambizioso. Non per questo la Juve pare sia rimasta con le mani in mano, tutt’altro. Quantomeno, si è tenuta pronta e cautelata nel caso in cui tra i saldi di fine mercato possa esserci spazio per qualche colpo a sorpresa.

Gli scenari del mercato se parte Nico

In questo senso, si segnalano passi in avanti per Arnau Martinez, 22 anni, di proprietà del Girona. Ha una clausola rescissoria da 14 milioni di euro, trattabili. Magari scalabili a quota 10. Tutto sommato, non una montagna insormontabile. Con ogni riferimento voluto e indirizzato all’opzione Molina, di cui i bianconeri hanno parlato con l’Atletico Madrid tra una chiacchierata e l’altra su Nico. Il nodo è infatti il prezzo, che non è in saldo, nonostante la necessità dei Colchoneros di liberarsi di qualche peso per poi virare proprio sull’ex Fiorentina. L’ipotesi scambio non è mai stata davvero calda, chissà che non possano però esserci virate in direzione contraria quando il tempo delle riflessioni si stringerà, per poi allargare quello delle chance definitive, che hanno un codice tutto loro. Qui s’incastra il discorso su Zhegrova, dipendente dalla situazione di Gonzalez, ma forse il colpo in canna in grado di sparigliare le carte. E accontentare Tudor, di farlo un po’ di più. Del resto, un esterno basso si “crea”, un elemento offensivo invece no, non puoi chiaramente inventarlo. Nemmeno se ci provi. Seppur con un principio di magone, il tecnico sembra comunque pronto a rinunciare a quegli acquisti in grado di cambiare il volto della sua squadra. Ma finché potrà, proverà ugualmente a immaginare una Juve differente.

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