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800 milioni per la Juve, ora l'obiettivo è chiaro: come cambia lo Stadium

TORINO - Incastonato nella zona nord di Torino, con quegli alti tiranti tricolore che si vedono già dalla tangenziale. Per la Juventus, l’Allianz Stadium è casa, è la dimostrazione plastica di cosa voglia dire essere i primi, dell’attitudine all’innovazione recentemente ribadita anche da Damien Comolli. È, soprattutto, un’importante fonte di ricavi, in un momento storico in cui la crescita di questi rappresenta il ramo a cui appigliarsi per uscire dalle sabbie mobili dei conti. Uno lo vede lì, sempre al suo posto, affascinante alle luci dell’alba così come quando viene sera e ancora qualche aereo diretto a Caselle sfreccia rumorosamente sopra. Un monolite nel centro del quartiere Juventus, tra il JMedical, il museo, la sede e i campi d’allenamento. Ma le impressioni ingannano e tocca avvicinare lo sguardo per misurare quanto l’impianto bianconero sia un organismo vivente che ribolle e che è in costante movimento e cambiamento.

I ricavi dello Stadium

La strada è questa, dichiarata ormai da tempo: non un aumento della capienza - se non qualche ritocco che aumenta i seggiolini di qualche centinaio di unità -, ma un lavoro certosino per far sì che lo Stadium diventi fluido, capace di cambiare e adattarsi. Dall’amichevole in casa con la Next Gen al debutto in campionato contro il Parma, l’impianto ha mostrato delle importanti differenze rispetto alla passata stagione. Le panchine sono state spostate a bordocampo, questo ha permesso di aggiungere alcuni posti vip lì dove prima sedevano allenatori e riserve. Inoltre, alcune zone sono modulabili, a seconda del match e delle esigenze: anche questo permette di ritoccare qua e là la capienza al rialzo. Dal suo stadio, dal momento dell’inaugurazione ad oggi, la Juventus ha ricavato circa 800 milioni di euro; cifre in rialzo di oltre il 90% se si considerano i numeri della prima stagione, confrontati con quella 2024/2025. A ulteriore dimostrazione di quanto l’anno scorso l’Allianz abbia rappresentato un valore aggiunto, ci sono ancora numeri e percentuali: il 24/25, in termini di ricavi, ha pareggiato le cifre della stagione record, la 18/19, la prima di Cristiano Ronaldo.

Obiettivo quota 100

Ma verso dove sta andando la Juventus? L’obiettivo nel lungo periodo è quello di raggiungere i 100 milioni annui. Non è una cifra buttata lì, quasi simbolica, quando si ha la necessità di darsi un obiettivo e di fissarlo in alto. È frutto di studio e, soprattutto, di una strategia chiara. Strategia che passa dalla monetizzazione dei “tempi morti”, quello spazio che i tifosi trascorrono all’esterno dell’impianto, prima di entrare. Per fare un esempio, osservato di recente, intorno al Signal Iduna Park il pre match si vive tra chioschi, negozi e piccoli eventi tutti brandizzati Borussia Dortmund. Infine, è soprattutto nello sfruttamento dello stadio per gli eventi che si vede la strada per alzare i ricavi. Il sogno è arrivare ad un impianto utilizzato tutto l’anno, l’ultimo dato dice che l’Allianz è stato usato per 78 eventi “non partita” la stagione scorsa: insomma, i margini ci sono eccome. E si comincia a colmarli anche con i concerti: lo stadio della Juventus sarà grande protagonista dell’estate torinese 2026. Il 13 giugno toccherà a Max Pezzali, il 27 a Eros Ramazzotti. È già Derby d’Italia ma, in questo caso, sarà sicuramente un successo.

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