La Juventus vuole accelerare in queste ultime battute di mercato. Dopo settimane di riflessioni e sondaggi su profili come O’Riley e Kessié, sondati più volte nel corso dell'estate, il direttore sportivo Comolli starebbe valutando una nuova opzione per rafforzare il centrocampo di Igor Tudor: si tratta di Guido Rodríguez, mediano argentino attualmente in forza al West Ham con una valutazione che si aggira sui 10 milioni. Un nome di grande esperienza internazionale e già accostato alla Serie A in passato, ma su cui ora mette gli occhi la Juve. Campione del Mondo con l'Argentina al fianco di Leo Messi, paragoni importanti con grandi centrocampisti del presente e del passato ma anche la calma e la tranquillità fuori dal campo. Una storia semplice la sua, fatta di lavoro. Un mantra per lui necessario per coltivare i sogni, raggiungerli e, perché no, toccare vette ancor più alte. Questo e tanto altro, il centrocampista argentino può essere un rinforzo ideale per la mentalità di Tudor.
Chi è Guido Rodríguez: la sua storia
Nato il 12 aprile 1994 a Saenz Pena, in Argentina, Guido Rodríguez è uno di quei calciatori silenziosi ma decisivi. Mediano della nazionale argentina, ha fatto parte della squadra che ha vinto la Copa América nel 2021 e anche nel 2024, il Mondiale in Qatar nel 2022. Nonostante non sia tra i più celebrati mediaticamente, è stato sempre considerato un elemento fondamentale per il gruppo. Dopo gli inizi nelle giovanili del River Plate, la sua carriera ha preso il volo tra Argentina, Messico, Spagna e ora Inghilterra. Un percorso di crescita costante che lo ha visto protagonista in diverse realtà calcistiche, sempre con la stessa determinazione e spirito di sacrificio.
Un mediano moderno: ordine, recuperi e… paragoni pesanti
Rodríguez non è un centrocampista offensivo né amante del dribbling, ma piuttosto un equilibratore. Forte fisicamente, disciplinato tatticamente e bravo nel recupero palla, è quel tipo di giocatore che ogni allenatore sogna di avere per dare solidità alla mediana. Raramente si fa notare per i gol (anche se sa colpire quando serve), ma è prezioso nelle transizioni e nel filtrare il gioco avversario. Ai tempi del Defensa y Justicia, il suo allenatore lo ha paragonato a Sergio Busquets, per intelligenza e capacità di leggere il gioco. In Spagna, invece, qualcuno lo ha ribattezzato "il nuovo Gattuso", per il suo spirito combattivo e la grinta che mette in ogni duello. Due paragoni impegnativi, che danno però l’idea della sua importanza.
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