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Kolo Muani si riapre: la Juve cambia l'offerta e aspetta la risposta del Psg. E Vlahovic…

Corsa contro il tempo per la Juventus per Kolo Muani. Perché oggi sono previste novità per il centravanti francese, con la speranza di chiudere l’operazione con un prestito con obbligo di riscatto (condizionato) per un ammontare totale da circa 60 milioni di euro, più un ingaggio quinquennale da 7 netti più bonus. Totale da 130, con timido ottimismo rispetto ai giorni scorsi, quando la situazione sembrava legata all’addio di Dusan Vlahovic. La sua partenza è condizione difficile, perché ha deciso di non andare da nessuna parte rischiando di essere il terzo attaccante, rifiutando tutte le destinazioni e rimanendo a meno di un'offerta da una big che possa corrispondere un ingaggio top. Meno inglesismi, più sostanza sui numeri: il serbo ha già guadagnato 4 milioni di euro lordi (in due mesi) e ragiona come un cestita dell'NBA. Sa che sarà svincolato a luglio prossimo e potrà chiedere un bonus alla firma mostruoso, avrà 26 anni e reduce dal Mondiale. Una vetrina che potrebbe dargli spinta per ritrovare un altro stipendio a doppia figura (in milioni) anche se ci sarà bisogno di pagare il cartellino. Se non a lui al suo procuratore, Darko Ristic, osso duro nelle contrattazioni. L'errore è a monte, perché l'attuale stipendio consta di una parte fissa, da circa 8, più altri 4 - per due anni - per quello che sarebbe stato un bonus alla firma. Il Milan voleva provarci sotto l'egida di Massimiliano Allegri, ma i costi sono fuori budget. Non tanto per gli emolumenti, ma per il contorno che danza intorno a questi ultimi dieci mesi prima, come buonuscita o commissioni. La Juventus, nella realtà, è prigioniera: potrebbe non essere un male perché nelle ultime settimane Vlahovic ha dimostrato di avere la mentalità giusta. Refrattario ai fischi, voglioso di fare gol, di dimostrare. Sa benissimo che questo è un anno chiave per la sua carriera, perché se dovesse replicare lo scorso dovrebbe abbassare (di molto) le pretese, oppure scegliere una destinazione esotica (Arabia Saudita, già rifiutata più volte, o Stati Uniti) senza avere vinto niente in Europa oltre a una Coppa Italia. Sarebbe una sconfitta anche maggiore del mero (e meno) guadagnare.

Juve, Nico Gonzalez non è nei piani ma non ha offerte

L'altro fronte gravoso, quello di Nico Gonzalez, è altrettanto intricato. Perché la Juve è stata chiara, l'argentino non rientra nei piani ma non c'è nessuna offerta sul tavolo. L'agente ha ottimi rapporti con i club spagnoli, l'Atletico Madrid può anche essere interessato, ma per ora non c'è nulla di concreto. Uno scambio con Nahuel Molina continua a rimanere in piedi, ma l'idea è che Gonzalez debba salutare entro il primo di settembre. Se nelle ultime ore - da sabato sera in poi - non ci fosse alcuna opportunità, la Juventus può aprire a un prestito anche senza obbligo di riscatto, pur di risparmiare lo stipendio (da 3,7 milioni) e puntare su un altro giocatore. Edon Zhegrova è sempre il primo nome, dipende dalla cessione di Nicolò Savona, ma l'idea potrebbe anche essere quella di operare a prescindere. L'accordo con il giocatore c'è già - 5 anni a 2,5 milioni a salire - mentre il Lille scende intorno ai 20 complessivi, magari con qualche bonus più complicato da raggiungere.

Juve, plusvalenza con Djalò

Dopo Arthur, ufficiale al Gremio, ieri è stato il giorno di Tiago Djalò al Besiktas: 3,5 milioni di euro per il cartellino più uno di parte variabile, per una plusvalenza da 1,4 milioni. Potrebbero anche essere considerate briciole, ma dopo un anno e mezzo con soli 16 minuti giocati sembra una vittoria. Il puzzle è quasi chiuso, mancano solo due pedine. Le più difficile da muovere.

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