JuveCerca un giocatore Tutte le partite ufficiali della stagioneG.PtiVitParScoFatSub 1310020C0000000F0000000N1310020T La Juventus dal 1900 ad oggiGare ufficiali Serie A4.619Giocate3.1152.526 (54,69%)Vittorie1.712 (54,96%)1.185 (25,65%)Pareggi846 (27,16%)908 (19,66%)Sconfitte557 (17,88%)8.255Fatti5.4174.503Subiti2.938C. Europee Era 3 pti (uff.)518Giocate1.597283 (54,63%)Vittorie945 (59,17%)115 (22,20%)Pareggi382 (23,92%)120 (23,17%)Sconfitte270 (16,91%)876Fatti2.798478Subiti1.422Tutti i numeri della Juventus Juve| Pubblicato il 30.08.2025di TifosiL’immagine iconica che i maturi come me si ricordano de Le Roi è quella di Michel Platini, sdraiato sul terreno verde scolorito e spelacchiato del National Stadium di Tokyo nel 1985 dopo aver segnato un gol memorabile, ma annullato per chissà quali motivazioni astruse dall’arbitro tedesco Volker Roth.La testa appoggiata sul gomito racchiude in un singolo gesto la frustrazione, l’esaurimento e l’incredibile ingiustizia subita, una storia che si ripeterà in altri ambiti e con personaggi minori nella successiva giustizia sportiva.Nessuno poteva immaginare che quella stessa foto iconica scattata dal fotografo Salvatore Giglio, storico fotografo della Juventus e scomparso recentemente, potesse negli anni resistere e ridiventare attuale per altri motivi dopo 40 anni. Platini oggi è stato assolto insieme all’ex presidente della FIFA Blatter in seconda istanza alla Camera d’appello straordinaria del Tribunale penale federale a Muttenz. È stato applicato il principio di "in dubio pro reo", cioè nel dubbio il favore va all’imputato; le prove non erano così schiaccianti da poterlo condannare, quindi si ritiene evitabile una pena nel dubbio.La giustizia sportiva italiana, invece, ha ritenuto da sempre che nel dubbio e contro una sola squadra si dovesse agire, con rigore, celermente e a prescindere; per le altre, si può fare con calma aspettando il tempo della prescrizione.Per Michel, l’ambizione andava oltre il campo. Dopo aver vinto tutto, ha perseguito un nuovo obiettivo: diventare il "re" del calcio mondiale. La sua scalata ai vertici della UEFA non fu casuale; fu una mossa pianificata, alimentata dal desiderio di riformare il gioco secondo la sua visione. La sua ambizione non si fermò lì: il suo ultimo e più grande obiettivo era la presidenza della FIFA, l’incarico più potente nel mondo del calcio, un sogno infranto solo a causa dell’imputazione per cui oggi è stato assolto. Per Michel Platini, l’eleganza, la visione e la naturale superiorità tecnica erano evidenti in campo e lo rendevano un leader che i compagni di squadra ammiravano e seguivano. Quando Agnelli lo sorprese a fumare una sigaretta durante l’intervallo di una partita, osò rispondere: “L’importante è che non fumi Bonini”, consacrando sé stesso come leader e Bonini come indispensabile, come tutti i giocatori della squadra. Michel è un leader naturale.. Fu questo carisma, unito alla sua intelligenza e al suo passato di leggenda del calcio, a fargli guadagnare la fiducia delle federazioni e dei dirigenti, consentendogli di salire al potere con una facilità quasi disarmante. Il suo fascino personale lo rese una figura intoccabile per molti anni, prima che le menzogne lo infangassero. Il genio calcistico e strategico politico di Michel è indiscusso. La visione era centralizzata nel concepire un bene per il calcio, accentrando il potere. La visione di Platini non si limitava a vincere partite. Da dirigente, il suo obiettivo era quello di rifondare il calcio europeo, riportandolo a quello che lui riteneva il suo spirito originale, il vero calcio del popolo, non quello di Ceferin .La sua visione era un ritorno a un calcio "più romantico", meno dominato dal potere del denaro. Questo lo portò a promuovere il Fair Play Finanziario, un progetto visionario il cui scopo era impedire ai club di spendere più di quanto guadagnassero. La sua visione per la Champions League era quella di renderla più accessibile ai campioni dei paesi "minori". Il suo progetto era di contrastare l’élite dei grandi club, garantendo che la partecipazione a tutti. La caduta di Platini è stata legale e reputazionale. Un’indagine del Comitato Etico della FIFA lo squalificò da ogni attività calcistica. Questa sanzione non solo pose fine alla sua carriera di dirigente, ma gli impedì di candidarsi alla presidenza della FIFA e lo costrinse a dimettersi dall’UEFA. La sentenza di assoluzione ha riabilitato il nome di Platini, ma non può riparare il danno subito. Oggi, le sue visioni stanno diventando realtà, seppur con anni di ritardo. La storia di Michel, ci insegna che il potere e la giustizia non sempre vanno di pari passo, ma che le idee, se forti, possono sopravvivere a chi le ha create. La vera domanda non è se Platini debba tornare al potere, ma se il calcio, dopo averlo escluso, è abbastanza maturo da riconoscere il valore di un visionario che ha cercato di cambiarlo per sempre.N.B: l’articolo, inviato da un lettore di Juworld.NET, rappresenta l’espressione del pensiero dell’autore. Juve| Juve JuveJuve news - TuttosportKolo Muani e Nico Gonzalez, novità Juve: cambia la formula col Psg e perché l'Atletico ora ha frettaJuve, quanti giocatori convocati con la nazionale prima dell'Inter: chi parte"Juve l'eccezione, in Premier più spazio ai manager": Calvo e il modello ingleseNico Gonzalez, il gioco mercato di Comolli e l'Atletico: si apre lo spazio a Madrid, partita apertaSavona, l’ultimo Next Gen via dalla Juve: “Per sempre casa”. Poi il messaggio alla societàBoattin: "Juve mia, ti ho dato tutto. Manchi, non pensavo mai di andare via" Conceicao, così hai conquistato Tudor: un'altra Juve solo per te. E contro il Genoa…"Vlahovic 99% resta alla Juve, Savona venduto in Premier": Comolli scatenato al sorteggio Champions!Calendario Champions: Juve, Inter, Napoli e Atalanta, avversarie in casa e fuoriLa Juve di Yildiz parte sempre 1-0: terzino aggiunto con Motta, libero con TudorI giocatori della JuventusJuve Juve Juve|