L ’Olimpico non sarà pieno, al contrario. Ma nonostante tutto proverà a essere un alleato, almeno dal punto di vista dei risultati. Per Lazio–Lecce, secondo gli ultimi dati aggiornati alla serata di ieri, **sono stati venduti circa 5.000 biglietti**, da aggiungere (teoricamente) ai **29.918 abbonati** e al migliaio scarso di tifosi che avevano sottoscritto il Pack 3 Partite, quello che comprendeva anche le sfide con Juventus e Cagliari.
Numeri che, sulla carta, avrebbero dovuto garantire oltre 36.000 presenze. La realtà, però, sarà molto diversa. I gruppi organizzati, come noto, non entreranno allo stadio: resteranno a Ponte Milvio per protesta dopo il caso che ha coinvolto Giulia Paparelli, a cui non è stato permesso di accedere alla pista dell'Olimpico prima di Lazio-Cagliari per dare avvio alla coreografia dedicata al nonno Vincenzo, pochi giorni dopo la commemorazione della sua morte. Una ferita aperta nell’ambiente biancoceleste, che ha portato alla scelta dura del tifo organizzato di disertare gli spalti.
Il fattore Olimpico
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Ma anche se lo stadio sarà più vuoto del solito, non necessariamente dovrà essere meno amico. Perché, a prescindere dalle difficoltà ambientali, Sarri e la sua squadra hanno ritrovato a Roma un equilibrio prezioso: due vittorie consecutive senza subire gol in campionato - contro Juventus e Cagliari - esattamente lo stesso numero di successi raccolti nelle precedenti **15 gare interne (2 vittorie, 9 pareggi, 4 sconfitte).** C’è una scia positiva da cavalcare. I biancocelesti possono infatti mantenere la porta imbattuta per la terza volta di fila all’Olimpico, traguardo che manca dall’ottobre-dicembre 2023. E l’ultimo filotto di almeno tre successi casalinghi consecutivi con clean sheet risale addirittura al settembre-ottobre 2015, quando in panchina c’era Stefano Pioli (in quel caso furono 4).
La nuova aquila
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Domenica, però, debutterà anche la nuova aquila, un momento simbolico per tutta la tifoseria (o quantomeno per chi ci sarà). Il nuovo falconiere, **Giacomo Garruto**, ha pubblicato un lungo messaggio per spiegare alcuni vecchi post social riemersi online (uno da tifoso milanista contro varie squadre, compresa la Lazio, e uno con riferimenti politici): «_Quello che scrivevo allora_ - **ha spiegato** - _non mi rappresenta più. La vita cambia: sono arrivati i miei figli, la mia famiglia è diventata il centro di tutto, anche il mio lavoro mi ha fatto maturare. Chi mi conosce sa che vivo con rispetto, semplicità e dedizione per gli animali e la natura. Mi dispiace se qualcuno si è sentito ferito, ora voglio solo concentrarmi sul presente, fare bene il mio lavoro e vivere questa opportunità con cuore leggero e pulito»._
Il contest per il nome dell'aquila
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E mentre la Nord protesta (e critica la scelta di far **"debuttare" l'aquila proprio in questa gar**a, ritenendo inopportuna la tempistica), i tifosi votano. È ormai quasi ufficiale la scelta del nome della nuova aquila (oggi si chiuderà il sondaggio): **“Flaminia”** è vicina alla proclamazione, **con 18.000 preferenze, nettamente davanti a “Olympia”** (circa 10.000). Si affaccerà domenica in un Olimpico diverso , più silenzioso. Ma per una Lazio che sta cercando nuova solidità proprio dentro le mura di casa, Sarri spera che lo stadio - vuoto o meno - resti ancora amico.