Luciano Spalletti è a Torino da meno di un mese, ma sembra già innamorato dei colori bianconeri. L’allenatore che a Napoli aveva fatto della tuta un suo personalissimo codice, che indossava gli scarpini perché gli servivano per sentire ritmo e geometrie, oggi sembra entrato in un'altra visione estetica. Uno stile che, volente o nolente, è quello della Juve.
Perché la Juventus non è semplicemente una squadra che scende in campo, è un mondo che ti chiede di rappresentarlo. La giacca e la cravatta non sono mai state solo un dress code, ma una lingua parallela alla tattica. Da Lippi ad Allegri, passando per chi era nato per la tuta, come Tudor, ma qui si è ritrovato in completo quasi senza discutere. La Juve è così: ti porta con naturalezza verso un'idea di eleganza sobria, precisa, riconoscibile.
Luciano Spalletti in completo elegante in una delle sue prime gare con la Juventus
Luciano Spalletti in completo elegante in una delle sue prime gare con la JuventusImage Photo Agency/Getty Images
E Luciano Spalletti, che arrivava da un’estetica completamente sua, oggi sembra già perfettamente dentro quel frame. Basta rivedere i primi scatti ufficiali, le conferenze, il modo in cui si presenta: c’è una nuova compostezza, un’altra silhouette, una diversa cura. Dentro c’è anche l’eredità della collaborazione con Giorgio Armani, che da quest'anno ha sicuramente elevato il formalwear bianconero.
Giorgio Armani
Giacca monopetto in cashmere
Giorgio Armani
Camicia classica
Giorgio Armani
Gilet monopetto
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Pantalone flat
La sua identità non scompare, si sposta. La tuta rimane un’opzione, gli scarpini anche, ma l’allenatore che vediamo oggi è già più vicino a quella Juventus che al suo passato recente. Non è un cambio imposto, ma un’evoluzione naturale. Come quando stai con qualcuno e inizi a prendere il suo ritmo, i suoi tempi, le sue abitudini.
Luciano Spalletti al Napoli preferiva indossare delle tute più comode
Luciano Spalletti al Napoli preferiva indossare delle tute più comodeJonathan Moscrop/Getty Images
Ed è forse questo il punto. Lo stile Juve non è un'imposizione, è un contagio lento. Una cosa che ti entra sotto pelle mentre rappresenti una squadra che ha fatto dell’eleganza un modo di stare nel mondo. Spalletti, che per anni è stato un allenatore totalmente libero anche visivamente, oggi sembra averlo capito. E il fatto che gli stia bene, quasi naturale, dice tutto su quanto questo immaginario continui a funzionare.
Alla fine la verità è semplice. Alla Juventus, prima o poi, tutti finiscono per somigliarle un po’. Anche uno come Spalletti.