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Da Zhegrova a McKennie: le mancate risposte in Fiorentina-Juve

A Firenze sono rimasti diversi dubbi su alcune scelte di Spalletti: da Zhegrova a McKennie, da cosa dovrà ripartire l'allenatore.

A Firenze la Juventus si è scontrata prima di tutto con se stessa: limiti e mancate risposte, oltre a più di qualche dubbio, hanno portato i bianconeri verso la strada dell'ennesimo pareggio. Il trend negativo va invertito al più presto, perché la mediocrità che ha avvolto la Juventus fin qui si sta confermando pericolosamente, e sembra già aver allontanato quei segnali delle prime gare di Spalletti. Eppure la mano dell'allenatore si è vista, ma il dubbio di un'illusione resta e si fortifica.

A Firenze, però, i dubbi sono stati diversi: se da un lato Vlahovic ha convinto con la solita lotta - che al Franchi si è necessariamente intensificata - dall'altro il calo fisico è stato evidente, e forse prevedibile. Così come il limbo di Weston McKennie, che non ha dato nessuno spunto decisivo, e la sua pericolosità si è limitata al colpo di testa nel finale. Ma non finisce qui, perché un grande punto interrogativo è rimasto dopo la trasferta: Edon Zhegrova.

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