Che non sarà una partita come tutte le altre, per una volta, non è la solita frase fatta. No, non lo sarà perché per la Juventus le condizioni saranno estreme. Certo, per il Bodo/Glimt sarà lo stesso, ma un conto è l’abitudine, un altro è ritrovarsi all’improvviso a nord della Norvegia aspettando una abbondante nevicata. Sì, perché le previsioni meteorologiche non lasciano spazio a dubbi e nemmeno troppo a speranze che qualcosa possa cambiare. La cittadina attende i primi fiocchi domani, dalle prime ore del giorno per poi protrarsi per tutta la mattinata: l’Aspmyra Stadion, l’impianto storico a pochi passi dall’aeroporto, sarà imbiancato, ma ciò non porterà disagi a livello organizzativo, dato che la macchina organizzativa del Bodo/Glimt è abituata a tali condizioni climatiche. «Non è tanto il freddo, ma è il vento a far venire i brividi», è l’avviso ai naviganti da parte degli autoctoni e in effetti la percezione di gelo va oltre i -7 gradi centigradi attestati dal termometro, anche se domani nella serata della partita, gli esperti si aspettano -2 (percepita -8) dunque qualche grado in più.
Insidie Juve, dal vento all'erba sintetica
Tanto che lo stesso Bodo ha cambiato il suo programma di allenamenti e questa mattina svolgerà la seduta al coperto, nella Indoor Arena Nordlandshallen, normalmente utilizzata dalla squadra di pallamano della città, all’interno del Bodo Spektrum, un complesso sportivo appena fuori dai confini della cittadina norvegese. Vento, freddo, neve e ghiaccio su un terreno di gioco che nasconde una insidia per la Juve: le caratteristiche dell’erba. In sintetico, come è ovvio che sia per poter giocare anche in manifestazioni Uefa per tutto l’anno, considerando le temperature polari. Non è proprio la stessa cosa che giocare sul prato dell’Allianz Stadium e Spalletti ha avuto anche poco tempo per testare la squadra in allenamenti specifici, pensati per affrontare condizioni estreme. Però ieri la squadra si è allenata occasionalmente a Vinovo, su uno dei 4 campi in sintetico della struttura, proprio per provare le sensazioni diverse. Clima, caratteristiche degli avversari e anche un campo leggermente più piccolo del solito, specialmente in Champions League: tre aspetti che, seppur in percentuali diverse, hanno la possibilità di incidere sulle scelte di formazione di Spalletti.
Occasione da non perdere per David
La situazione particolare potrebbe offrire un’occasione da non perdere per Jonathan David: il canadese, pur essendo da diversi anni professionista in Europa, è cresciuto a Ottawa, una capitale anche degli sport del ghiaccio, e di sicuro è abituato a un certo tipo di partite al gelo e a certi terreni di gioco. Serviranno i lottatori e allora potrebbe essere di nuovo il momento di Federico Gatti, che a Firenze è rimasto in panchina e che dispone delle caratteristiche necessarie per una sfida tutt’altro che scontata. Basta prendere i precedenti più recenti e chiedere referenze alle squadre romane di Serie A: nel 2021 la Roma rimediò una figuraccia, sconfitta addirittura per 6-1. Un po’ meglio, ma non troppo è andata alla Lazio che ha perso 2-0 nello scorso aprile.
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