La sconfitta di Oslo, inutile nasconderlo, resta una ferita ancora aperta nel cuore di Luciano Spalletti e una macchia sulla sua carriera da tecnico.
"Purtroppo, quanto è accaduto non mi passa e non mi passerà mai. Sono un uomo che fa le cose in base ai sentimenti, non in base agli interessi. Con la Nazionale ho provato la sensazione di essere in paradiso. Ce l’ho messa tutta. Non sono riuscito a dare niente. Sono dispiaciuto per aver deluso le aspettative. Mi prendo tutte le responsabilità. Avevo scelto io i calciatori, la Federazione mi ha sostenuto. Sono dispiaciuto per i tifosi. Non ho contribuito alla crescita della. Nazionale. Nulla mi scivola addosso, tutto mi consuma” ha dichiarato Spalletti lo scorso agosto.
E ancora: "Il tempo è una insidia per chi allena la Nazionale, ma una caratteristica che mi riconosco è quella di riuscire a creare un rapporto di sintonia con la squadra. Purtroppo, non sono stato in grado di trasmettere ai giocatori il bene che volevo. Solo attraverso l’unione si riesce a fare uno scatto importante. I giocatori bisogna farli sentire compatti e tutti un po’ speciali, questo ti dà la forza per vincere. Io non ci sono riuscito”.
Impresa che Spalletti spera di centrare alla Juventus, dove le cose a dire il vero non sono iniziate benissimo.