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Bodo-Juve si giocherà al limite: cosa dicono le previsioni

BODØ (Norvegia) - Champions in ghiaccio. Il termometro segnava meno 8 quando la Juve è atterrata a Bodø, 67° parallelo di latitudine Nord, distante quasi 1200 chilometri da Oslo, paese della Norvegia in cui durante l’anno si alternano l’aurora boreale e il sole di mezzanotte. Ora, al Circolo Polare Artico, non è tempo di vedere la luce. Non è uno scherzo: qui, nella contea del Nordland, organizzano le gite con le renne. Fa freddissimo. Le previsioni meteo annunciano per oggi un’abbondante nevicata, accumulo di 15 centimetri tra le 19 e le 24. Si giocherà in condizioni al limite, qui sono abituati e allontanano ogni tipo di allarme, ma il rischio di un rinvio o di una sospensione della partita non si può escludere. Bodø si affaccia sul mar di Norvegia, le montagne vicine e la Corrente del Golfo mitigano (si fa per dire) il clima, tenendo la temperatura vicina allo zero. La vera insidia è legata al vento. Quando soffia forte, può condizionare la partita e diminuire la visibilità, soprattutto se nevica. Potenti raffiche si trasformano in autentici schiaffi gelidi sul viso e sulle mani. Si scatenano vere e proprie bufere. Il nevischio, con il vento, ti entra negli occhi. Questa sera potrebbe essere complicato giocare.

Campo temibile

Come e perché l’Uefa consenta di organizzare la Champions a queste latitudini, in avanzata stagione autunnale, è un mistero. Chiedere alla Juve di ritrovare qualità di palleggio stasera sarebbe da incompetenti. Certo i bianconeri hanno bisogno del risultato, possibilmente un successo per sistemare la classifica. Tre pareggi e un ko nelle prime quattro giornate rappresentano un bottino misero. Oggi la Signora non entrerebbe agli spareggi. Il Bodø ha appena un punto in meno (2 contro 3), in casa ha inchiodato sul pari il Tottenham (2-2), cedendo in inferiorità numerica e di misura (0-1) solo al Monaco. Serve una partita sporca per imporsi. Qui sono caduti in tanti, compresa la Lazio ai quarti di Europa League sette mesi fa.

I "salmonari" contro Mourinho

Sul campo sintetico fa pesare la differenza chi è abituato, cioè i padroni di casa. Baroni, ora al Toro, e i suoi ex giocatori se lo ricordano bene. Vecino e Romagnoli scivolavano in continuazione, nessuno o quasi stava in piedi. Il pallone, rimbalzando, si afflosciava. I laziali non sentivano aderenza sul terreno, come se ci fosse un doppio fondo sotto ai piedi. Il rebus degli scarpini (13 tacchetti in alluminio o misti e intercambiabili) non riuscì a risolvere il difetto di stabilità e di equilibrio. Un naufragio vero: 2-0 per il Bodø e semifinale compromessa, ma poteva finire molto peggio. Qualche anno fa la Roma di Mourinho qui prese una sberla memorabile (1-6) e si parlò dei salmonari. In realtà al porto di Bodø pescano soprattutto il merluzzo, ma non c’è tanto da ironizzare. Berg, capitano e bandiera, è il play della Norvegia che ha sotterrato di gol (7-1 tra andata e ritorno) gli azzurri e ci ha costretto ai playoff. Del gruppo di Solbakken, qualificato al Mondiale, fa parte anche Bjørkan, terzino sinistro. Spalletti non ha dimenticato il tracollo di Oslo con l’Italia. Ha forse un solo piccolo vantaggio con la Juve. I norvegesi sono a fine stagione. L’ex ct dovrà scegliere con accuratezza i giocatori più adatti per reggere all’Aspmyra Stadion, capienza di 8.200 posti, compresi 400 temerari tifosi bianconeri. Sul sintetico sono favoriti i più piccoli di statura, dal baricentro basso. Occhio, gli spilungoni scivolano.

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